Asia
Super ricchi, in Asia ce ne sono di più che in Nord America
20 Giugno 2012 09:00
A fine 2011 erano 11 milioni, in aumento dello 0,8% rispetto all’anno precedente, il loro numero, e questa è la vera novità, è pari a 3,37 milioni di unità in Asia Pacifico contro i 3,35 milioni del Nord America. Questi ultimi, tuttavia, si consolano con l’ammontare degli asset complessivi in portafoglio che, a fine 2011, valevano 11.400 miliardi di dollari contro i 10.700 miliardi “asiatici”.
Stiamo parlando dei super ricchi del pianeta (i cosiddetti HNWI, High Net Worth Individual), cioè delle persone che possono vantare un patrimonio personale di almeno un milione di dollari americani. L’indagine, condotta da Capgemini in collaborazione con RBC (Royal Bank Of Canada) Wealth Management ha fotografato come ogni anno tutti i più benestanti della terra calcolando che la loro ricchezza complessiva è diminuita negli ultimi 12 mesi, dai 42.700 miliardi di dollari di fine 2010 ai 42 mila miliardi di fine 2011.
D’altra parte il 2011si è dimostrato essere il secondo più volatile ed instabile anno finanziario (dopo il 2008) degli ultimi 15 anni. Anche per questa ragione, i super ricchi hanno preferito optare per la conservazione del capitale: l’esposizione verso i bund tedeschi e i Treasury Bills americani è infatti aumentata nel corso del 2011 nonostante queste tipologie di titoli siano a rendimento reale (al netto dell’inflazione) negativo.
Per quanto riguarda l’Italia, l’indagine di Capgemini, mette in evidenza che il numero di superabbienti della Penisola risulta in diminuzione, dalle 170 mila unità del 2010 alle 168 mila del 2011, per l’effetto congiunto della crisi del debito sovrano dell’eurozona, del forte calo delle Borse europee, della contrazione della crescita economica e dell’indebolimento dell’euro rispetto al dollaro americano. Dati, sia a livello globale che a livello italiano, che spingeranno a una profonda riflessione tutta l’industria dell’asset e del wealth management al fine di studiare modelli di gestione e controllo dei patrimoni efficienti e performanti nel nuovo scenario macro economico internazionale che si sta delineando.
Stiamo parlando dei super ricchi del pianeta (i cosiddetti HNWI, High Net Worth Individual), cioè delle persone che possono vantare un patrimonio personale di almeno un milione di dollari americani. L’indagine, condotta da Capgemini in collaborazione con RBC (Royal Bank Of Canada) Wealth Management ha fotografato come ogni anno tutti i più benestanti della terra calcolando che la loro ricchezza complessiva è diminuita negli ultimi 12 mesi, dai 42.700 miliardi di dollari di fine 2010 ai 42 mila miliardi di fine 2011.
D’altra parte il 2011si è dimostrato essere il secondo più volatile ed instabile anno finanziario (dopo il 2008) degli ultimi 15 anni. Anche per questa ragione, i super ricchi hanno preferito optare per la conservazione del capitale: l’esposizione verso i bund tedeschi e i Treasury Bills americani è infatti aumentata nel corso del 2011 nonostante queste tipologie di titoli siano a rendimento reale (al netto dell’inflazione) negativo.
Per quanto riguarda l’Italia, l’indagine di Capgemini, mette in evidenza che il numero di superabbienti della Penisola risulta in diminuzione, dalle 170 mila unità del 2010 alle 168 mila del 2011, per l’effetto congiunto della crisi del debito sovrano dell’eurozona, del forte calo delle Borse europee, della contrazione della crescita economica e dell’indebolimento dell’euro rispetto al dollaro americano. Dati, sia a livello globale che a livello italiano, che spingeranno a una profonda riflessione tutta l’industria dell’asset e del wealth management al fine di studiare modelli di gestione e controllo dei patrimoni efficienti e performanti nel nuovo scenario macro economico internazionale che si sta delineando.
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