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Fondi bilanciati

I bilanciati battono i flessibili

13 Aprile 2012 20:00
financialounge -  Fondi bilanciati fondi flessibili gestione attiva Giuliano D'Acunti Invesco performance risk parity
I fondi bilanciati hanno battuto i flessibili, cioè i fondi che per definizione hanno le mani libere sui mercati potendosi muovere senza vincoli di portafoglio né dovendo confrontarsi rigidamente con un benchmark. E sono riusciti a farlo negli ultimi 15 mesi, cioè in uno dei periodi più complicati e contrastati per i mercati finanziari.

Infatti, da fine ottobre 2010 a febbraio 2011 c’è stato un ritorno di fiducia sulle Borse cui è seguito, fino a giugno, un periodo di andamento laterale dei mercati; poi,da luglio fino a metà dicembre 2011, si è concretizzata la lunga crisi dei titoli del debito pubblico dell’eurozona (con l’Italia nel mirino della speculazione) e, infine, quest’ultima fase di recupero di azioni e bond. In pratica, nello scenario migliore per mettere alla prova le decisioni dei gestori, mentre gli 1.047 fondi flessibili analizzati hanno perso in media lo 0,96%, i 517 fondi bilanciati esaminati hanno messo a segno un rialzo medio del 2,12%. L’unica, modesta, consolazione, per i gestori di fondi flessibili, è l’aver perso meno del portafoglio delle famiglie italiane (-2,28% nei 15 mesi), un giardinetto messo a dura prova dai Btp (-3,86%), dalle azioni europee (-13,33%) e soprattutto dal crollo di Piazza Affari (-26,21% il Ftsemib).

Giuliano D'Acunti, responsabile retail di Invesco in Italia, spiega:
"A differenza dei tradizionali portafogli bilanciati / flessibili, in cui il rischio azionario è tipicamente dominante (con perdite potenziali in congiunture di mercato inflazionistiche e di recessione) e all'interno dei quali risulta difficile trovare il giusto equilibrio tra rischio e rendimento, noi proponiamo la metodologia risk parity. La novità consiste nel ponderare ogni asset class, azioni, obbligazioni e anche materie prime, in modo tale che ciascuna di esse introduca nel portafoglio una percentuale di rischio paritaria (risk parity), ottimizzando la composizione degli attivi nelle diverse fasi del ciclo economico, attraverso una gestione tattica finalizzata al controllo giornaliero del portafoglio e di una strategia con obiettivo di lungo periodo."

In questo modo, fa presente D’Acunti, si attenuano i rischi che l’eventuale sottoperformance di una specifica asset class comprometta l’andamento della performance complessiva.
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