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Christophe Bernard

Prospettive 2017, chi vincerà la sfida tra reflazione e stagflazione

Il consiglio per il 2017, sia nello scenario di reflazione che in quello di stagflazione, è quello di aumentare la liquidità al fine di sfruttare le occasioni di mercato.

21 Dicembre 2016 09:47
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Sono sostanzialmente due gli scenari disegnati da Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel per il 2017: uno che si può definire ‘reflattivo’ e un altro che si può chiamare ‘stagflattivo’.

Nel primo, a cui lo strategist attribuisce una probabilità del 60%, il neo presidente americano Trump implementa prevalentemente la propria agenda pro-crescita, stimolando una maggiore crescita, un incremento dell’inflazione e del deficit di bilancio. La Federal Reserve rialza quattro volte i tassi di interesse mentre i rendimenti del mercato obbligazionario continuano a crescere. Nella zona euro, invece, si sviluppa una ‘Soft Brexit’ mentre sia le elezioni che la crisi migratoria non provocano particolari turbolenze. Inoltre la UE permette deficit di bilancio più elevati mentre la BCE lascia invariati i tassi sebbene proceda con la graduale riduzione del programma di acquisto sul mercato di obbligazioni a partire dal 4 ° trimestre 2017.

Nello scenario B (stagflazione), a cui invece Christophe Bernard assegna una probabilità del 40%, la cosiddetta Trumponomics di fatto fallisce. Il neo presidente USA implementa l’agenda pro-crescita ma anche provvedimenti anti migrazione e anti-globalizzazione. La risultante è un rallentamento del commercio estero, una crescita più bassa e una inflazione più alta (tipiche di una tendenza di stagflazione). I rialzi dei tassi da parte della Fed sono tre e i rendimenti del mercato obbligazionario tendono a crescere. Nella zona euro sia la Brexit che le elezioni politiche sono complicate provocano turbolenze dei mercati. L’unione monetaria europea soffre gli effetti della de-globalizzazione. La BCE non adotta nessun rialzo dei tassi, ma la graduale riduzione del programma di acquisto delle obbligazioni sul mercato potrebbe iniziare già nel terzo trimestre 2017.

Ma quali sono le raccomandazioni di investimento di Christophe Bernard? Cominciamo dalle azioni dove il suggerimento è di adottare un’esposizione neutrale.

“Il nostro scenario principale di reflazione offre prospettive di crescita ragionevole che è positivo per i rendimenti azionari globali” dice lo strategist secondo il quale, per contro, la politica monetaria meno espansiva negli Stati Uniti e le attese di inflazione più elevate, potrebbero portare ad una contrazione del rapporto di prezzo/utili (p/e).

Per quanto riguarda invece i titoli di stato la raccomandazione di Christophe Bernard è di sottopeso. Il rendimento dei bund non è affatto attraente mentre le obbligazioni americane forniscono un profilo di rendimento asimmetrico deve le aspettative di inflazione superano le attuali valutazioni. Sottopeso, complessivo, anche nel credito ma alcune differenze: sottopeso nelle obbligazioni societari investment grade, peso neutrale negli high yield e sottopeso nel debito dei mercati emergenti.

Christophe Bernard suggerisce inoltre un peso neutrale per l’oro e per le materie prime sebbene le valutazioni del settore energia siano attraenti: si consiglia quindi di aumentarne il peso durante le fasi di debolezza. L’ultima raccomandazione di Christophe Bernard è riservata al forte sovrappeso nella liquidità. Per due ordini di motivi.

“La liquidità in portafoglio risulta più attraente dei titoli di stato in entrambi gli scenari 2017 da noi delineati (reflazione e stagflazione). Inoltre permette di sfruttare le opportunità tattiche che si presenteranno nel corso del 2017” spiega lo strategist.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Vontobel Asset Management

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