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Bank of America

A Wall Street è partito il gioco della torre

Con la borsa che viaggia ai massimi e la volatilità ai minimi, le grandi firme si esercitano a immaginare quali fattori potrebbero cambiare di colpo le carte in tavola.

6 Luglio 2017 09:11
financialounge -  Bank of America Federal Reserve vix volatilità Wall Street

Con Wall Street che continua a viaggiare ai massimi di sempre e la volatilità, misurata in base al Vix (l’indice della paura), sempre più ai minimi, lo sport che va più di moda sul mercato è quello di prevedere se e come il mercato potrebbe sgonfiarsi e correggere. Negli ultimi due giorni tre grandi nomi si sono cimentati nell’esercizio, Goldman Sachs, Bank of America e Nomura.

La prima ha un approccio estremamente semplice e diretto, quasi brutale: questo mercato ha mostrato di saper resistere bene agli imprevisti, per fargli cambiare direzione non bastano cose normali, come ad esempio una mosse a sorpresa della Fed. Per far risalire la volatilità che langue sul fondo ci vuole roba forte. Tipo una recessione importante, o addirittura una guerra.

Bank of America prende il dilemma per la coda, per così dire, affidandosi al cosiddetto The Sell Side Indicator, una misurazione del sentimento bullish, vale a dire rialzista del mercato. Sulla base della logica contrarian che ispira questo approccio, più gente c’è sul lato dei Tori, più è facile che la bilancia penda su quello degli Orsi. Come su una barca, se tutti affollano un’estremità è probabile che finiscano in mare, mentre resteranno a galla i pochi sul lato opposto.

Oggi l’indicatore è a 56,4, ben lontano dal minimo di sempre di 43,9 toccato nel 2012 (chi ha comprato allora non si è certo pentito) ma sempre quasi due punti sotto la media a 15 anni. Forse non siamo a una barca che sta per ribaltarsi, ma non c’è neanche da attendersi un secondo semestre stellare come il primo.

[caption id="attachment_116670" align="alignnone" width="600"]L'andamento del Sell Side Consensus Indicator (fonte: Bank of America) L'andamento del Sell Side Consensus Indicator (fonte: Bank of America)[/caption]

L’analisi di Nomura è sicuramente più prosaica e prende in considerazione tre fattori che potrebbero indurre una correzione. Il primo è un balzo dell’inflazione che non sia dovuto a un’accelerazione della crescita, causato ad esempio da un’improvvisa scarsità di materie prime a cominciare dal petrolio. Il secondo è un cambio di filosofia della Fed, che non guardi più al target di inflazione ma al livello di gonfiamento dei prezzi degli asset.

Terzo e ultimo un aumento repentino del premio chiesto dagli investitori per detenere titoli a scadenza molto lunga, come quelli del Tesoro americano oltre i 10 anni. Oggi questo premio è quasi zero, secondo alcuni modi di calcolarlo addirittura negativo. Ma se la Fed comincia a diventare venditore netto di titoli dopo averne comprati per oltre 3mila miliardi di dollari, allora il premio potrebbe salire anche molto, e il mercato subirebbe uno shock.
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