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Reddito fisso Europa, la diversificazione è a 360 gradi

20 Agosto 2012 00:00
financialounge -  benchmark diversificazione Europa Fondi obbligazionari livello di rischio
Fino a qualche anno fa anche i portafogli dei fondi obbligazionari euro, e non soltanto quelli delle famiglie italiane, erano composti prevalentemente da titoli di Stato dei Paesi dell’eurozona e da obbligazioni societarie europee.

Dal fallimento della banca d’affari americana Lehman Brothers del 2008 e, in modo ancora più significativo, dall’inizio della crisi della Grecia della primavera del 2010, la diversificazione ha invece avuto una vera e propria accelerazione.

Innanzitutto è diventato più importante il controllo del rating degli emittenti sia a livello di stati che di imprese. Questo ha permesso ai gestori di spalmare il rischio di portafoglio su una scala di merito di credito maggiore di quella che di solito compone il benchmark: per esempio è stato possibile investire anche fino al 10% del fondo in titoli senza rating, aumentando i rischi ma anche le opportunità di extra rendimento.

Poi sono stati presi in considerazione emissioni subordinate bancarie che non sono accessibili al pubblico retail ma che offrono rendimenti anche di due o tre punti percentuali in più all’anno rispetto al bond bancario ordinario dello stesso istituto di credito. Un altro strumento sempre più utilizzato è poi quello degli inflation linked bond, le emissioni a reddito fisso che consentono di contrastare gli effetti di un rialzo dell’inflazione.

Alcuni gestori, tra quelli che utilizzano le tecniche più sofisticate, sfruttano infine anche la possibilità consentita dalla direttiva Ucits III di utilizzare strumenti derivati per proteggere il portafoglio: in questa direzione devo essere interpretate le esposizioni short (cioè che guadagnano se il titolo scende di prezzo) verso quei titoli ritenuti destinati a perdere di valore o per un downgrade del rating o per un aumento dei tassi di interesse di mercato. Una vera e propria rivoluzione quindi che ha permesso ai gestori dei fondi a reddito fisso europei una diversificazione del rischio a tutto campo.
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