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Idee di investimento - Obbligazioni - 7 ottobre 2019

Anche in un contesto di rendimenti negativi è possibile ricavare guadagni puntando sulla duration, sulle valute e sulle obbligazioni societarie. E anche sulle ricadute positive della Nuova Via della Seta

di Redazione 7 Ottobre 2019 09:24

ESPERIMENTO CON BUND E TREASURY


La spirale discendente dei rendimenti provoca significativi effetti di propagazione e di feedback, effetti che potrebbero diventare interessanti per il futuro andamento dei rendimenti dei Bund decennali. Christian Schmitt, portfolio manager del fondo bilanciato Ethna-Dynamisch, della scuderia Ethenea, nell’articolo Ritorni dell’1,5% con i Bund negativi: il paradosso degli investitori Usa, propone di fare un piccolo esperimento: ipotizzare che il rendimento del titolo di Stato americano scenda in prossimità dell’1% o ancora più in basso e che, a parità di condizioni, il rendimento del Bund tedesco resti invariato a -0,70%. Tenuto conto del differenziale di rendimento tuttora esistente tra euro e dollaro, una copertura valutaria euro-dollaro genererebbe in un anno un guadagno del 2,40% circa per gli investitori la cui valuta di riferimento è il dollaro. L’investitore in dollari potrebbe quindi scegliere se investire in un titolo di Stato americano che rende l’1,00% in dollari o in un Bund tedesco con copertura in dollari che gli frutta +1,70%. “Anche se in un primo momento può sembrare assurdo, ciò potrebbe esercitare ulteriori, significative e finora impreviste pressioni sui rendimenti europei”, conclude Schmitt. “Finché il differenziale di rendimento euro-dollaro resta sui livelli attuali, è opportuno che gli investitori si concentrino su rendimenti che evidenziano un andamento tendenzialmente parallelo, a prescindere dall’attuale livello e dal segno positivo o negativo che li precede”.

I RENDIMENTI CHE PUNTANO A SUD SPINGONO A SFRUTTARE LA DURATION


In ogni caso, con rendimenti così bassi, la duration continua a rappresentare una componente importante dei portafogli, sia come copertura contro i rischi, soprattutto per quanto riguarda i Treasury americani, che come opportunità per realizzare un guadagno in conto capitale sulla scia della progressiva discesa dei tassi. La domanda di attivi che forniscano un rendimento positivo, in particolare di alta qualità vista la fase del ciclo di credito in cui ci troviamo, continua a dare sostegno ai fattori tecnici, che sono molto solidi, secondo il team del Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management. I fondi che investono in titoli statunitensi ed europei con rating elevato registrano flussi in entrata rispettivamente da 37 e 29 settimane consecutive. Cosa significa per gli investitori obbligazionari che fanno sempre più fatica a trovare valore in un mercato in cui i rendimenti continuano a calare e sono ormai spesso in territorio negativo? Nell’articolo Obbligazioni, perché conviene seguire l’onda delle banche centrali, per i professionisti di J.P. Morgan AM significa l’opportunità di sovrappesare la duration. Con le tensioni commerciali che continuano a penalizzare l’intera economia, il buonsenso consiglia infatti di non mettersi di traverso alla politica delle Banche Centrali. E fino a che l’orientamento resta espansivo, per J.P. Morgan conviene puntare su un’esposizione alla duration.

CONTESTO ANCORA FAVOREVOLE PER I TITOLI CORPORATE


Nel frattempo, il quadro d’insieme rimane propizio alle obbligazioni societarie. In questa fase, si legge nell’articolo Approccio attendista per i mercati finanziari, tra i forti fattori tecnici e i fondamentali macroeconomici che si stanno indebolendo hanno prevalso questi ultimi, ma il supporto della Bce ai mercati europei del credito dovrebbe ben presto diventare più visibile, grazie alla ripresa degli acquisti mensili e ai reinvestimenti più massicci delle obbligazioni societarie in scadenza, e l’apertura della Fed alla crescita organica del suo bilancio, unitamente all’ultimo taglio dei tassi, è un fattore a sostegno del credito Usa. La stabilizzazione della domanda mondiale e dell’attività manifatturiera nella zona euro è un prerequisito per il futuro rafforzamento della moneta unica. “Nonostante le discussioni riguardo al bisogno di stimoli fiscali nella zona euro, non ci aspettiamo che essi vengano implementati a breve e li consideriamo delle munizioni da usare nel caso di un ulteriore peggioramento dell’attività economica”, scrivono gli esperti di Amundi Asset Management. La conclusione è che il dollaro dovrebbe continuare a essere vigoroso ancora per un po’ prima di iniziare a scendere.

NUOVA VIA DELLA SETA, INTERESSANTI OPPORTUNITA’ A LUNGO TERMINE


Infine, ma non per importanza, vale la pena prendere in considerazione le innumerevoli opportunità che si creeranno con gli investimenti in infrastrutture finanziati dalla Nuova Via della Seta. Nell’articolo Materie prime, l’ultima frontiera della Nuova Via della Seta si traccia il filo rosso che unisce la Nuova Via della Seta all’uranio e, più in generale, alle materie prime. Gli investitori che puntano sulla Belt and Road, progetto che si propone di allestire una nuova rete infrastrutturale in grado di rendere ottimali i collegamenti commerciali tra i Paesi dell’Eurasia, potranno infatti beneficiare anche del ricco e vasto mercato delle commodity grazie agli ingenti investimenti in infrastrutture. Progetti che, per esempio, aprono grandi opportunità sul fronte dell’energia rinnovabile, ma non solo. Come riuscire a cogliere queste opportunità limitando i rischi? Occorre affidarsi a gestori dalla comprovata esperienza sul campo e dotati delle risorse per analizzare e tenere costantemente sotto osservazione gli innumerevoli progetti e le aziende che potrebbero beneficiarne al meglio. Un lavoro svolto per esempio, dal team di gestione dell’Invesco Belt and Road Debt Fund. Si tratta di un fondo d’investimento che analizza e ricerca in modo rigoroso le obbligazioni che potrebbero beneficiare, direttamente o indirettamente, delle ricadute della Nuova Via della Seta. Il team di gestione può investire fino al 10% in titoli azionari ma è su quelli obbligazionari che concentra il portafoglio. E, all’interno di questa componente, una quota importante è destinata alle nuove emissioni dei bond Belt & Road in dollari Usa che, in base alle approfondite analisi dei professionisti di Invesco, dovrebbero beneficiare di interessanti plusvalenze.
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