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Idee di investimento – Azioni – 9 settembre 2019

Nell’immediato i mercati beneficiano del supporto di Fed e Bce, mentre l’invecchiamento della popolazione spinge per gli asset rischiosi e per i megatrend come la tecnologia, la sostenibilità e i mercati emergenti

di Redazione 9 Settembre 2019 10:03

L’EFFETTO LIQUIDITÀ RESTA POSITIVO ANCHE SE LIMITATO


Le banche centrali globali, a cominciare da Bce e Fed, si preparano a somministrare nuove bevande energetiche – gli energy drink che bevono gli atleti per performare meglio – alle economie globali che stanno arrancando. L’atleta americano abituato a vincere sta mostrando qualche segno di affaticamento, l’ambizioso inseguitore cinese perde decisamente terreno, mentre anche il campione tedesco del vecchio continente arranca. Per questo le banche centrali si impegnano al massimo per restituire tonicità dopo l’inversione di rotta rispetto al 2018, quando erano stati invece annunciati aumenti dei tassi e tagli di liquidità, fino alla conversione da falco a colomba della Fed a cavallo dell’anno. La Fed prepara il secondo taglio dei tassi, mentre la Banca centrale europea dovrebbe annunciare un ulteriore allentamento. Ma gli sport drink offerti non riescono a spronare gli atleti ad aumentare il ritmo perché hanno bisogno di tempo per fare effetto, mentre in Europa e Cina la congiuntura si trascina molto lentamente. La metafora sportiva di lettura dello stato delle economie globale è firmata da Frank Häusler, chief strategist di Vontobel Asset Management, che, nell’articolo L’economia aspetta gli energy drink delle banche centrali, spiega come la politica monetaria degli istituti centrali mondiali si sia rivelata in effetti coerente, con gli oneri finanziari delle imprese che calano; tuttavia, l’esperto avverte che l’effetto positivo arriverà in ritardo.

INCREMENTARE L’ESPOSIZIONE AGLI ASSET RISCHIOSI


Anche per questo si moltiplicano le analisi di lungo periodo che consentono di pianificare gli investimenti svincolandosi dal momentum storico. Per esempio, l’aspettativa di vita è in costante crescita: se 35 anni fa un uomo di 60 anni poteva aspirare in media a vivere per altri 18 anni, fino a 78, oggi un uomo della stessa età può aspettarsi di vivere più a lungo, fino a 85 anni. Lo rivelano i calcoli dell’UK Office for National Statistics, secondo i quali una donna di 60 anni ha un’aspettativa di vita ancora più elevata, fino a 88 anni. Cosa significa tutto ciò dal punto di vista finanziario? “Significa che è necessario che i risparmi durino molto di più di quanto si potrebbe aver calcolato”, risponde nell’articolo Si vive più a lungo? Viva gli asset rischiosi Duncan Lamont, head of research and analytics di Schroders. “Per molto tempo, chi risparmiava per la pensione è stato incoraggiato a ridurre l’esposizione su asset rischiosi dopo aver lasciato il lavoro, per muoversi verso investimenti difensivi come i titoli di Stato. Tuttavia, un approccio così cauto fa aumentare le possibilità di esaurire il denaro a disposizione mentre si è ancora in vita”, osserva l’esperto. Per molti investitori, l’unica strada per far durare i risparmi abbastanza a lungo sarà mantenere una certa esposizione sugli investimenti più rischiosi, come i mercati azionari, più a lungo. “Ciò introdurrà un ulteriore elemento di variabilità nel valore di un conto previdenza, che potrebbe mettere a disagio i risparmiatori in alcuni momenti”, fa notare Lamont. Tuttavia, questo rischio può essere mitigato decidendo di espandere gli investimenti in diverse asset class. Dopotutto l’alternativa, cioè una maggiore probabilità di vivere più a lungo rispetto ai propri risparmi, è ancor meno attraente. “Forse in modo controintuitivo, l’eccessivo rischio è sicuramente pericoloso, ma l’eccessiva cautela non è di certo migliore”, conclude l’esperto.

TRE MEGATREND: TECNOLOGIA, SOSTENIBILITA’ E MERCATI EMERGENTI


Anche per Julian Howard, head of multi asset solutions di GAM Investments, l’unico modo per svincolarsi dalle turbolenze di breve termine consiste nel guardare all’orizzonte di lungo periodo e in particolare ai megatrend, cioè quei filoni di investimento che offrono l’accesso a storie di crescita secolari e strutturali. Tra i megatrend di maggiore interesse Julian Howard ne segnala tre, e per ognuno di essi indica le peculiarità che dovrebbero permettere agli investitori che vi si posizionano da subito di generare extra rendimento rispetto alla media di mercato. Si tratta, come lo stesso esperto ha modo di illustrare nell’articolo Tecnologia, sostenibilità e mercati emergenti: ecco i megatrend più promettenti, della tecnologia dell’approccio sostenibile e dei mercati emergenti. Partendo da una stima formulata da Cisco Systems, secondo cui almeno il 40% dei player non sopravvivrà se le nuove tecnologie non verranno sufficientemente recepite, Howard ritiene che si possano schiudere interessanti opportunità per chi investe in aziende capaci di utilizzare e sfruttare al meglio le tecnologie innovative. “Non si tratta certo di una novità in assoluto, come ha dimostrato la bolla dei dot-com del 2000 e lo scetticismo nei confronti delle ipervalutazioni nelle recenti Ipo di alto profilo tecnologico negli Stati Uniti, che farebbero supporre che vi sia una certa propensione a sopravvalutare i titoli del settore tecnologico”. ammette l’esperto. Tuttavia, ricorda Howard, l’ampia scelta tra titoli di società “vincenti” e “perdenti” nell’ambito della trasformazione digitale assicura alla tecnologia lo status di “irresistibile megatrend”.

I QUATTRO TEMI CHIAVE PER L’EXPLOIT DELL’INDONESIA


Infine, per chi fosse alla ricerca di un mercato emergente un po’ fuori dai radar ma che potrebbe sorprendere in positivo nei prossimi anni, si segnala l’Indonesia, che potrebbe diventare la quarta economia mondiale entro il 2045. È questa la previsione del governo del Paese asiatico e il presidente Joko “Jokowi” Widodo, rieletto ad aprile con il 55% dei voti, è pronto a mettere in pratica la sua agenda di riforme per raggiungere un obiettivo che, alla luce del 16esimo posto occupato attualmente (dati Fmi) appare ambizioso. Oltre al miglioramento della sanità, l’agenda di Jokowi prevede quattro temi chiave: infrastrutture, innovazione tecnologica, sviluppo del capitale umano e riforme strutturali. Temi legati dalla volontà di garantire al più grande Paese musulmano del mondo una crescita sostenibile sul lungo periodo, anche se secondo l’Asian Development Bank l’Indonesia avrà bisogno di una crescita più rapida del range attuale (5-5,5%) per entrare tra i Paesi ad alto reddito. Ad analizzare punto per punto l’agenda del presidente indonesiano è Tom Wills, portfolio manager di Martin Currie (gruppo Legg Mason), che nell’articolo Indonesia, l’obiettivo è diventare la quarta economia mondiale affronta diversi aspetti: dal piano per le infrastrutture alla produttività, dagli investimenti stranieri, dalla creazione di profili professionali con competenze migliori al possibile boom dell’e-commerce.
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