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Il Pil tedesco risale, la Germania evita per un soffio la recessione

Contrariamente alle attese degli analisti, nel terzo trimestre il Pil della Germania ha registrato un +0,1%. Il Paese scampa così la recessione tecnica

di Chiara Merico 14 Novembre 2019 10:34

Scampata per un soffio: contro ogni aspettativa, l’economia tedesca è cresciuta di uno 0,1% nel terzo trimestre del 2019, come rivela l’ufficio federale di statistica, evitando così di scivolare in recessione tecnica.

CALO NEL SECONDO TRIMESTRE


Il pericolo sussisteva perché il secondo trimestre si era chiuso con una contrazione dell’economia dello 0,2% (rivista al ribasso rispetto al -0,1% stimato in precedenza), e la recessione tecnica si verifica quando il Pil fa segnare una variazione congiunturale negativa per due trimestri consecutivi.

CONGIUNTURA STABILIZZATA


Nel terzo trimestre, invece, l’economia della “locomotiva d’Europa” ha registrato una – seppur lieve – inversione di tendenza. Il Pil tedesco (destagionalizzato) è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta in entrambi i casi di dati superiori alle attese degli analisti. La congiuntura economica si è stabilizzata, rileva l’istituto per la ricerca economica Ifo.

IMPULSO DA SPESA PRIVATA ED EDILIZIA


Un impulso importante, rispetto al trimestre precedente, è venuto dal consumo privato e dal rialzo dell’export, mentre l’import è rimasto ai livelli dei mesi precedenti. Inoltre, gli investimenti in immobili sono stati superiori a quelli del trimestre precedente, mentre quelli in attrezzature sono diminuiti rispetto al trimestre precedente.

DATI ANCORA DEBOLI


Non c’è comunque da stare tranquilli: come ha spiegato il ministro dell’Economia Peter Altmaier in un’intervista tv, “non vi è una recessione tecnica, ma i dati sulla crescita sono ancora troppo deboli". Il dato non è bastato a far aprire le Borse in positivo: sui mercati pesano infatti le tensioni tra Stati Uniti e Cina, e Francoforte ha avviato le contrattazioni in calo dello 0,2%.
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