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Azad Zangana

BCE, niente tapering ma soltanto una ricalibrazione del programma di QE

Gli annunci di ieri della BCE sono stati accolti bene dai mercati anche se non manca qualche addetto ai lavori che risulta un po’ insoddisfatto.

27 Ottobre 2017 12:35
financialounge -  Azad Zangana BCE Ethenea Mario Draghi Schroders Yves Longchamp

Mario Draghi ieri non ha deluso i mercati ma, anzi, si è dimostrato ancora più accomodante di quanto ci si potesse aspettare. Il Presidente della Banca Centrale Europea, ha infatti espresso un giudizio positivo sulle prospettive economiche per l’Eurozona durante l’ultima conferenza stampa, ed ha confermato la decisione di mantenere invariati i tassi di interesse e di estendere il quantitative easing fino a settembre 2018.

Per contro, l’outlook sull’inflazione resta più incerto. La BCE prevede un calo dell’indice dei prezzi al consumo all’1,2% nel 2018 e un successivo rimbalzo all’1,5% nel 2019.

“Gli acquisti continueranno a includere titoli di Stato, titoli emessi da agenzie nazionali e sovranazionali, bond societari (creditizi) e Abs, ma verrà ridotto il ritmo di acquisto dai 60 miliardi di euro mensili attuali a 30 miliardi al mese. Inoltre, la BCE continuerà a impegnarsi nel reinvestire gli utili dei titoli giunti alla scadenza per mantenere lo stock di acquisti per un certo periodo di tempo”, specifica Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist di Schroders.

Lo stesso Zangana segnala il fatto che, nonostante nel complesso l’outlook della BCE e gli annunci di politica monetaria abbiano rispettato ampiamente le attese, l’euro si è indebolito lievemente contro le principali valute, contribuendo a dare una spinta ai mercati azionari mentre, in parallelo, i rendimenti dei bond governativi sono scesi leggermente (e i prezzi, che si muovono in direzione opposta ai rendimenti, sono saliti), segnalando che i mercati non avevano anticipato del tutto la portata delle intenzioni della BCE.

“Ci aspettiamo che l’Eurotower estenda di nuovo il QE alla fine del prossimo anno, per terminare infine il programma di acquisti solo a dicembre 2018, aprendo poi la porta a un rialzo dei tassi di interesse nel corso della prima metà del 2019”, conclude Azad Zangana, mentre per Yves Longchamp, Head of research Ethenea, in ogni caso, siamo nella stessa identica situazione di prima della riunione di ieri della BCE.

“Questo non è il tapering quanto piuttosto una ricalibrazione del programma di quantitative easing della BCE. Diversamente da quanto ci si aspettava, Mario Draghi non ha fornito molte nuove indicazioni sulla politica monetaria della BCE", rileva infatti Yves Longchamp, che si aspettava una data per la fine del QE che non è però arrivata.

“Draghi ha fatto una relazione molto accomodante. La forward guidance (ossia la dichiarazione d’intenti sul sentiero futuro) della BCE non cambia. La domanda chiave resta quando avverrà il primo rialzo dei tassi di interesse e ora sappiamo che non accadrà prima del 2019”, puntualizza Yves Longchamp.
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