Inizio di settimana al rialzo per le Borse, tanta voglia di ripresa

Nel giorno della fine del lockdown in Italia, con la progressiva riapertura delle attività nei Paesi colpiti dal coronavirus, le Borse europee aprono in deciso rialzo. Milano in avvio di contrattazioni segna +0,75%, ma Piazza Affari  è frenata dallo stacco cedole, corrono gli altri listini europei: Francoforte +2,42%, Parigi +2,15% e Londra +2,45%. La differente performance del Ftse Mib rispetto agli altri listini ha ragioni tecniche: oggi è il giorno dello stacco cedole per 9 big del paniere, operazione che determina in avvio un impatto negativo dello 0,86% sull'indice. In positivo anche la Borsa di Tokyo che termina la prima seduta della settimana in rialzo (+0,48%), scommettendo sull’apertura anticipata delle attività economiche. 

PETROLIO IN RIALZO

Continua la risalita del prezzo del greggio, con il Wti giugno scambiato a 30,8 dollari al barile (+4%) e il Brent luglio a 33,7 dollari al barile (+3%), spinto dal futuro aumento della domanda, a seguito della progressiva ripresa delle attività economiche e della mobilità in tutta Europa. 

LA RIPRESA ECONOMICA 

In assenza di una seconda ondata di contagi, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nel week end ha detto di aspettarsi una ripresa nella seconda parte del 2020, anche se per un recupero pieno occorrerà aspettare il 2021 e, soprattutto, il vaccino contro il Covid-19. Restano i timori su possibili nuove infezioni in Cina, dove il consulente sanitario del governo cinese Zhong Nanshan, parlando alla Cnn, ha sottolineato la possibilità di una seconda ondata di contagi. 

SPREAD STABILE

Lo spread apre la seduta senza scossoni, nel giorno in cui parte l’emissione del nuovo Btp Italia. Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e quello tedesco è indicato a 241 punti in avvio. Poco mosso anche il rendimento del Btp decennale, all’1,89%. 

CONSOB SOSPENDE IL DIVIETO DI SHORTSELLING

La Consob ha deciso di sospendere il divieto temporaneo all’assunzione di nuove posizioni nette corte e all'incremento delle posizioni nette corte esistenti. Lo si legge in una nota della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa. Il divieto era stato introdotto lo scorso 17 marzo, a seguito dell’impatto della pandemia sull’economia.