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BlackRock: “Le banche centrali sono una garanzia implicita a livello globale”

Per Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia, in ottica investimento è meglio puntare su strumenti supportati dall’azione delle banche centrali, come l’obbligazionario investment grade. Sul debito emergente meglio essere più cauti

di Fabrizio Arnhold 29 Aprile 2020 16:06
financialounge -  BlackRock Bruno Rovelli daily news investimenti mercati

Questa sera si attendono le decisioni della Fed, domani tocca alla Bce. I mercati restano con gli occhi puntati sulle banche centrali che in questo momento “stanno facendo backstopping nel settore corporate, fornendo una sorta di garanzia implicita a livello globale”, spiega Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia che sottolinea nella sua analisi come la scelta di S&P di lasciare invariato il giudizio sull’Italia sia legata “alla convinzione che l’aumento del debito viene acquistato dalla Bce”.

NESSUN AUMENTO DELL’INFLAZIONE IN VISTA


Nella fase 2, quella della ripartenza, bisogna aspettarsi un aumento dell’inflazione? “Credo di no perché la discesa della domanda è più rapida di quella dell’offerta”, continua Rovelli. “Per produrre inflazione occorre che l’andamento della domanda non sia sufficientemente compensato da una crescita dell’offerta di beni. I governi e le banche centrali stanno cercando in tutti i modi di fare in modo che l’offerta resti in piedi, ecco perché a mio avviso è improbabile assistere ad un aumento dell’inflazione da qui a 18 mesi”.

L’ESITO DEL CONSIGLIO EUROPEO


Cassa di integrazione europea e Bei, ma soprattutto un Recovery Fund: l’esito del Consiglio europeo è stato positivo? “Sul fronte Bei e Sure c’era già un accordo ma il Recovery Fund testimonia la grande differenza rispetto alla crisi del 2009-2010 - commenta Bruno Rovelli - perché l’idea di lanciare finanziamenti a fondo perduto è abbastanza unica”. Per il responsabile del team di investimento di BlackRock in Italia, quindi, il passaggio in questa direzione è positivo con “emissioni che ogni Stato garantirà per la sua parte ma la solidarietà sta nel fatto che potrà ricevere finanziamenti a fondo perduto in parte superiore rispetto a quella che garantisce”. Nessuna possibilità per gli Eurobond perché non esiste in Ue il concetto di unione fiscale.

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UN OCCHIO AL PORTAFOGLIO


In questa fase, guardando al portafoglio di investimento, quali asset class è meglio preferire? “Ritengo che la parte corporate investment grade resti attraente”, è la visione di Rovelli che precisa come “questa asset class rimane core per il portafoglio, grazie a livelli di spread che non sono ai massimi e con rischi di default limitati per l’azione fiscale e monetaria”. Da guardare sempre con interesse perché si tratta di uno strumento di policy, strutturalmente supportato fino alla parte di maggiore qualità nel segmento high yield, mentre sul debito emergente per Rovelli è meglio restare cauti. E sull’azionario è verosimile attendersi un calo significativo degli utili che “alla fine del 2021 saranno a mio avviso più bassi rispetto alla fine del 2019”, precisa il Managing Director di BlackRock.

IL DOLLARO POTREBBE ESSERE PIÙ FORTE


Sul fronte valutario, “il dollaro si è un po’ apprezzato”, continua il Chief Investment Strategist di BlackRock Italia ma “faccio fatica a credere che ci sia spazio per dei trend valutari. Nella situazione attuale, gli Stati Uniti potrebbero avere un dollaro più forte, ma manca la volontà politica”. Con la corsa per la Casa Bianca sta per entrare nel vivo.

FOCUS SULLE PROSSIME ELEZIONI USA


Un tema che avrà modo di impattare sui mercati finanziari è quello relativo alle prossime presidenziali americane. “La popolarità di Trump negli anni è stata stabile”, spiega nella sua analisi Rovelli, “e se vincerà a novembre, è probabile che si ritroverà con una Camera democratica”. Se dovesse vincere Biden, ma con un Senato repubblicano, non dovrebbe cambiare molto sui mercati. “L’unica ipotesi in grado di avere ripercussioni sui mercati sarebbe quella di un presidente democratico con Camera e Senato democratici perché si potrebbe assistere ad un aumento della pressione fiscale”, soprattutto in alcuni settori strategici durante la crisi, come l’healtcare e la tecnologia.
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