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L'apertura dei mercati

Borse in tensione per la possibile risposta di Israele all’Iran

Avvio di seduta in rosso per i listini europei, che seguono l’andamento di Wall Street, sulla scorta dei timori di una escalation in Medio Oriente. Ancora male le Borse cinesi nonostante un dato positivo per il Pil del primo trimestre

di Antonio Cardarelli 16 Aprile 2024 09:07
financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari

Le Borse europee aprono la seconda seduta della settimana in forte rosso. Milano, Parigi, Francoforte e Londra cedono circa un punto e mezzo percentuale. L’attenzione dei mercati è ancora concentrata sulle tensioni geopolitiche e sull’eventuale risposta di Israele all’attacco con droni e missili da parte dell’Iran. Il governo israeliano ha parlato di “attacco mirato”, mentre per l’esercito “l’Iran dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni”.

WALL STREET IN ROSSO


I timori di una escalation in Medio Oriente hanno pesato, ieri, su Wall Street. L’indice S&P 500 ha perso l’1,2% mentre il Nasdaq ha ceduto l’1,79%. Tra i titoli peggiori Tesla, che dopo l’annuncio del licenziamento del 10% della propria forza lavoro ha perso il 5,5%. Male anche Apple (-2,1%) in seguito al calo delle vendite globali di iPhone nel primo trimestre 2024. Bene, invece, Goldman Sachs (+3%) dopo una trimestrale oltre le attese. Sempre in tema conti, oggi sarà la volta di Morgan Stanley e Bank of America.

CINA, LA CRESCITA DEL PIL NON BASTA


Sulle Borse asiatiche non si è sentito l’effetto del Pil cinese del primo trimestre oltre le attese. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, da gennaio a marzo 2024 l’economia cinese è cresciuta del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, la frenata delle vendite al dettaglio e della produzione industriale, unita al forte rischio di una Fed costretta a rimandare il taglio dei tassi di interesse, ha mandato al tappeto Hong Kong (-2,3%) e Shanghai (-1,5%). Sulla Cina pesa anche l'avvio di una indagine dell'Unione europea sui dispositivi medici prodotti nel Paese asiatico e venduti nell'Eurozona. Seduta in rosso anche per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei in rosso dell’1,94% zavorrato dai titoli tecnologici.

MATERIE PRIME E VALUTE


Sul valutario, l'euro scambia a 1,061 dollari (da 1,0635 della vigilia), sui minimi dagli ultimi cinque mesi. Prosegue il rally dell'oro che si porta a 2.402 dollari l'oncia, con lo spot a 2.386,06 dollari. Torna a salire anche il petrolio, con il Wti a 85,88 dollari al barile (+0,55%) e il Brent a 90,55 dollari (+0,50%). In rialzo anche il gas naturale ad Amsterdam che scambia a 31,7 euro al megawattora (+1,7%).
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