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L'intesa

Amundi pronta ad acquisire il 26% dell'americana Victory Capital

L'accordo prevede la cessione di Amundi US alla società americana, in cambio di una importante partecipazione per Amundi in Victory Capital. Annuncio atteso per la fine del secondo trimestre

di Redazione 16 Aprile 2024 11:22
financialounge -  Amundi finanza

Amundi e Victory Capital hanno firmato un memorandum d’intesa in cui si stabilisce il passaggio di Amundi US a Victory Capital, con Amundi che diventa shareholder di Victory Capital e accordi di distribuzione globale a lungo termine. Grazie a questa partnership strategica si creerebbe così una piattaforma di investimento statunitense più ampia per i clienti di entrambe le società, fornendo ad Amundi l’accesso a un insieme più ampio di capability gestite negli Stati Uniti ed espandendo la rete di distribuzione mondiale di Victory Capital.

I TERMINI DELL’OPERAZIONE


Amundi US verrebbe incorporata in Victory Capital in cambio di una partecipazione economica del 26,1% per Amundi nella società americana, senza alcun pagamento in contanti. Amundi diventerebbe così azionista strategico di Victory Capital e avrebbe due rappresentanti nel consiglio di amministrazione. Entrambe le parti stipuleranno poi accordi di distribuzione reciproca della durata di 15 anni, che consentiranno ad Amundi di distribuire i prodotti di Victory Capital al di fuori degli Stati Uniti, mentre in territorio americano avverrebbe la stessa cosa a ruoli invertiti.

I BENEFICI


La partnership strategica consentirebbe ad Amundi di rafforzare l’accesso al mercato statunitense, e di fornire ai clienti una gamma più ampia e ancora più differenziata di soluzioni di investimento USA. Victory Capital invece allargherebbe e diversificherebbe la base di clienti da entrambi i lati dell’oceano, con la possibilità di vendere le strategie combinate Victory Capital e Amundi US e di sfruttare la rete di distribuzione globale di Amundi.

LE TEMPISTICHE


Il memorandum d’intesa non è vincolante, ma si sta lavorando per raggiungere al più presto un accordo definitivo che dovrebbe essere annunciato entro la fine del secondo trimestre. Si prevede che l’operazione avrà effetti positivi per gli azionisti di entrambe le società, aumentando l’utile netto rettificato e l’utile per azione sia di Amundi che di Victory Capital.

BAUDSON (AMUNDI): “OPPORTUNITÀ UNICA PER RAFFORZARCI NEGLI USA”


“Quest’operazione rappresenta un’opportunità unica per rafforzare la nostra presenza negli Stati Uniti, diventando al tempo stesso azionista strategico di una stimata società di gestione patrimoniale con sede negli Stati Uniti che ha un eccellente track record di crescita” ha commentato Valérie Baudson, amministratore delegato di Amundi. “Amplierebbe il nostro accesso alle strategie di investimento statunitensi più performanti a vantaggio dei nostri clienti a livello globale. Amundi trarrebbe poi grandi benefici da una maggiore forza distributiva nel mercato statunitense. Nel complesso, questa è una proposta convincente per i nostri clienti e i nostri dipendenti; l’accordo creerebbe valore per i nostri azionisti, con prospettive significative sia di crescita dei ricavi che di sinergie”.

BROWN (VICTORY CAPITAL): “GETTATE LE BASI PER UN RAPPORTO DURATURO E VANTAGGIOSO”


“Questa transazione andrebbe a beneficio dei clienti, dei dipendenti e degli azionisti di entrambe le organizzazioni” ha spiegato David Brown, presidente e amministratore delegato di Victory Capital. “Portare l’attività statunitense di Amundi sulla nostra piattaforma aumenta le nostre dimensioni e portata, aggiunge nuove capacità di investimento e rafforza ulteriormente la nostra distribuzione negli Stati Uniti. L’accordo di distribuzione darebbe una spinta importante ai nostri prodotti, grazie agli estesi ed efficaci canali di Amundi in tutto il mondo. Dal punto di vista finanziario, l’operazione creerebbe valore per gli azionisti, accrescerebbe gli utili e aumenterebbe la nostra flessibilità finanziaria. Inoltre, avere Amundi come shareholder rafforzerebbe il nostro allineamento sull’accordo di distribuzione e getterebbe le basi per un rapporto duraturo e reciprocamente vantaggioso”.
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