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L’apertura dei mercati

A Piazza Affari sale Tim (+3%) dopo integrazione numeri piano e conferma guidance

Avvio in rosso per i principali listini del Vecchio Continente, in scia ai listini asiatici. La Borsa di Tokyo, dopo la corsa dei giorni scorsi, chiude in ribasso (-2,19%), frenata da apprezzamento yen e calo Nvidia

di Fabrizio Arnhold 11 Marzo 2024 09:15
financialounge -  borsa inflazione mercati tim

Le Borse europee iniziano in ribasso la settimana, in scia ai listini asiatici. A Milano il Ftse Mib apre a -0,61%, il Dax di Francoforte a -0,63%, il Cac 40 di Parigi a -0,36%, l’Ibex 35 di Madrid a +0,03% e il Ftse 100 di Londra a -0,18%. La Borsa di Tokyo chiude la sessione di contrattazioni in calo, con l’indice Nikkei a -2,19%, a 38.820,49 punti, risentendo dell’apprezzamento dello yen e del calo di Nvidia a Wall Street.

A PIZZA AFFARI FARO SU TIM


L’attenzione degli investitori a Piazza Affari è su Tim, dopo che il cda straordinario di ieri ha fornito un’integrazione al piano 2024-2026, specificando che il debito netto pro-forma, dopo l’operazione Netco, è atteso alle fine del 2024 pari a circa 7,5 miliardi di euro, mentre il flusso di cassa è atteso a 500 milioni nel 2026. Confermata la guidance. Il titolo ha aperto in rialzo del 3% per poi tornare a cedere pesantemente.

SI GUARDA A INFLAZIONE USA


La settimana è scarica di dati macro, domani si attendono i dati sull’inflazione americana. In eurozona, il dato più significativo riguarderà la produzione industriale di gennaio, atteso per mercoledì. Sul versante inflazione, gli investitori seguiranno spunti dai banchieri della Bce per capire se il primo taglio dei tassi di interesse avverrà entro l’estate.

IN CALO GAS E PETROLIO


Il prezzo del petrolio è in discesa, con il Brent scadenza maggio che tratta a 81,76 dollari al barile, mentre il Wti scadenza aprile tratta a 77,2 dollari al barile. Il prezzo del gas ad Amesterdam cala a 25,9 euro al megawattora. Passando al valutario, il cambio euro/dollaro è poco mosso a 1,094. Lo spread apre a stabile a 129 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,56%.
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