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Investimenti sostenibili

I Paesi più sostenibili in cui investire secondo la classifica DPAM

Sul podio Norvegia, Danimarca e Svezia. Italia ancora esclusa dall’universo investibile (insieme a Giappone e Usa) nonostante una posizione ottima nella parità di genere: pesano i punteggi relativi a immigrazione e cambiamento climatico

di Antonio Cardarelli 15 Febbraio 2024 13:00
financialounge -  DPAM ESG finanza sostenibile good Ophélie Mortier

Utilizzando un modello proprietario sviluppato nel 2007, DPAM – società di investimento indipendente con 47,1 miliardi di euro in gestione – ogni anno stila la classifica dei Paesi OCSE ed emergenti inclusi (o meno) nell’universo investibile secondo determinati criteri di sostenibilità.

DUE SCENARI PER IL PROSSIMO DECENNIO


Il report di quest’anno è stato introdotto con un’affermazione importante: il prossimo decennio sarà decisivo per accelerare la transizione a livello globale e determinerà l’impatto per i decenni successivi. Secondo DPAM, impegnata fin dalla fondazione nell’offerta di soluzioni di investimento attive, sostenibili e guidate da ricerca proprietaria, siamo di fronte a due scenari. Il primo, definito “business as usual”, andrà a determinare costi più alti per il completamento della transizione, con gravi ripercussioni in termini di povertà e disuguaglianze. Per queste ragioni è nettamente da preferire il secondo scenario, ovvero quello di una accelerazione della transizione.

GUARDARE OLTRE LA CRESCITA DEL PIL


“Oggi l'economia non è al servizio dei cittadini e del pianeta e mostra i suoi limiti in termini di crescita. Invece di guardare alla crescita attraverso la lente del PIL, dobbiamo valutare se l'economia finanzi aspetti chiave come l'istruzione o la salute di buona qualità per tutti”, ha detto chiaramente Ophélie Mortier, Chief Sustainable Investment Officer di DPAM. E le classifiche di sostenibilità pubblicate da DPAM, con l’utilizzo del modello proprietario, fanno esattamente questo. Il profilo di sostenibilità di una nazione viene tracciato su un approccio che tiene conto di un triplice impegno: difendere i diritti fondamentali, non finanziare attività controverse che potrebbero impattare la reputazione di lungo periodo degli investimenti e infine promuovere le migliori pratiche e i migliori sforzi per quanto riguarda la sostenibilità. Quindi l’universo investibile esclude i Paesi che abbiano formalmente violato i trattati internazionali. Inoltre, vengono esclusi anche i Paesi che non hanno un punteggio sufficiente in queste 4 macrocategorie: trasparenza e valori democratici, ambiente, istruzione e innovazione, popolazione, sanità e distribuzione della ricchezza.

LA CLASSIFICA DEI PAESI OCSE


Per quanto riguarda i Paesi OCSE, la graduatoria di sostenibilità conferma nelle prime tre posizioni Norvegia, Danimarca e Svezia seguite dalla Groenlandia e dalla Svizzera. A seguire troviamo Irlanda e Lussemburgo. Continuano a restare fuori dall’universo investibile Italia e Grecia, oltre a Giappone, USA e Corea del Sud. Per quanto riguarda l’Italia, pur essendo un Paese con un elevato punteggio sulla parità di genere, paga i livelli bassi in ambiti come la tolleranza e l’inclusione degli immigrati e il cambiamento climatico. In quest’ultimo ambito, rileva DPAM, il nostro Paese è ancora significativamente dipendente da petrolio e gas e la porzione di rinnovabili è relativamente bassa rispetto agli altri Paesi OCSE. L’Italia è inoltre penalizzata anche da disoccupazione elevata, innovazione e accesso a internet (85% della popolazione attiva contro il 94,9% della Spagna). Segnali positivi, invece, per quanto riguarda la sicurezza alimentare e la bassa mortalità infantile.

E QUELLA DEI PAESI EMERGENTI


Il modello di DPAM è rivolto anche ai Paesi emergenti, analizzati secondo le loro specifiche caratteristiche. Le rivolte in Medio Oriente e i grandi movimenti migratori,spiegano gli analisti di DPAM , continuano a sottolineare l'importanza del processo democratico, della garanzia dei diritti civili e delle libertà. Guardando alle classifiche, nel primo quartile si trovano Paesi OCSE esclusi dall’universo investibile di DPAM come Corea del Sud e Israele accanto a numerosi Paesi dell’Est Europa come Polonia, Ungheria, Romania, Montenegro, Albania, Bulgaria e Macedonia. Se si guarda ai Paesi del gruppo denominato “BRICS”, che di recente hanno accolto l’Arabia Saudita, solo Brasile e Sudafrica figurano nel secondo quartile mentre l’India ricade nell’ultimo; Russia, Cina e Arabia Saudita sono esclusi dalla classifica perché rientrano nella lista dei Paesi classificati da autorevoli fonti internazionali come "non liberi" e confermati come "regimi autoritari”.
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