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La battaglia legale

Epic Games vince contro Google

Dopo la sconfitta contro Apple, questa volta la giuria dà ragione alla società di Fortnite che ha accusato di monopolio illegale l'app store del gigante di Mountain View

di Stefano Silvestri 12 Dicembre 2023 15:13
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Chissà contro intenderà combattere un domani Tim Sweeney, il ceo di Epic Games. Perché, dopo aver portato in tribunale negli ultimi anni prima Apple e ora Google, viene da domandarsi se il Don Chisciotte dei videogiochi troverà un nuovo mulino a vento contro cui scagliarsi, oppure se si riterrà soddisfatto di quello che, a ben guardare, è un agrodolce pareggio.

LA SCONFITTA CON APPLE


Correva il settembre del 2021 quando il giudice Gonzalez Rogers ha sentenziato un compromesso che non ha pienamente soddisfatto nessuna delle parti, ma dal quale Epic Games è uscita più sconfitta della controparte di Cupertino. In un verdetto parzialmente favorevole agli sviluppatori, ma non a Epic, Gonzalez Rogers ha deciso infatti di emettere un'ingiunzione permanente a livello nazionale che impedisce ad Apple di nascondere ai possessori di iPhone modalità alternative di pagamento. E, potenzialmente, di permettere agli sviluppatori di integrare i propri sistemi di pagamento nelle loro app. Una sconfitta per Apple ma una Caporetto per Tim Sweeney: innanzitutto perché il giudice ha dichiarato inaccettabile l’inserimento su iOS del sistema di un pagamento diretto di Epic in Fortnite, violando così il contratto con Apple. E poi perché quand’anche Epic volesse aggiungere ora un pulsante di pagamento in Fortnite, non potrebbe più farlo poiché Apple ha chiuso a suo tempo l'account sviluppatore di Epic, a seguito proprio di questa violazione contrattuale.

LA SENTENZA DEL GIUDICE


Il giudice Gonzalez Rogers ha infatti confermato che Apple ha il diritto di escludere Epic dall'App Store indefinitamente, un danno cui s’aggiunge la beffa di una perdita finanziaria diretta di circa $3,6 milioni, somma Epic ha dovuto pagare ad Apple. Questo importo deriva infatti dai $12,2 milioni generati da Epic tramite il sistema di pagamento diretto inserito in Fortnite, e sul quale il giudice Gonzalez Rogers ha stabilito che Apple ha diritto al suo 30%. Ciò per quanto riguarda le perdite dirette. Poi ci sono quelle indirette, a partire da quelle processuali fino ad arrivare alle potenziali centinaia di milioni di dollari derivanti dagli utenti iOS che avrebbero giocato a Fortnite se non fosse stato rimosso dall'App Store. Per capirci, nei primi due anni Fortnite era stato in grado di generare $614 milioni solo su iOS, secondo i dati di Epic, con $52,7 milioni generati nel solo quarto trimestre del 2019.

LA VITTORIA CON GOOGLE


A questo punto diventa chiaro come il secondo round contro Google fosse di capitale importanza per Epic Games. La motivazione, ovviamente, era sempre la stessa: secondo Tim Sweeney, anche Google godrebbe di fatto un monopolio illegale nel proprio app store. E stavolta, inaspettatamente, Epic ha ottenuto un successo significativo. Il giudice James Donato e la sua giuria hanno ritenuto che Google abbia creato un monopolio illegale attraverso il suo Google Play app store e il sistema di pagamento Google Play Billing.

LA DELIBERA


La giuria ha deliberato che Google detiene il potere di monopolio nei mercati di distribuzione delle app Android e nei servizi di pagamento in-app, agendo così in modo anticoncorrenziale e danneggiando tra gli altri, Epic Games. È stato infine concluso che l'integrazione tra l’app store Google Play e Google Play Billing, insieme agli accordi di distribuzione di Google, i suoi progetti di collaborazione con gli sviluppatori di giochi e gli accordi con i produttori di dispositivi originali (OEM), sono tutti anticoncorrenziali. Epic Games, sul suo blog aziendale, ha celebrato la sentenza come una vittoria per gli sviluppatori di app e i consumatori, affermando che le pratiche di Google sono illegali e abusano del loro monopolio; al tempo stesso, è tutto da capire cos’abbia effettivamente ottenuto. Epic Games, infatti, non ha chiesto danni monetari ma ha espresso il desiderio che il tribunale permetta a ogni sviluppatore di app di introdurre su Android i propri app store e i propri sistemi di pagamento. Le discussioni sui potenziali rimedi sono previste per la seconda settimana di gennaio ma intanto il giudice Donato ha già dichiarato che non stabilirà quale percentuale di commissione Google dovrebbe ora addebitare.

GLI EFFETTI SUGLI APP STORE


È da notare infine che, mentre il caso Epic contro Google si è distinto per essere stato deciso da una giuria, il caso contro Apple è stato risolto direttamente dal giudice in un procedimento che non ha visto la presenza di alcuna giuria. Wilson White, Vicepresidente di Google per gli affari e la politica pubblica, ha dichiarato che la società contesterà il verdetto, sottolineando la feroce competizione con Apple e altri app store. Il tempo ci dirà cosa cambierà realmente per gli app store e i consumatori.
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