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Titoli di Stato

È il rialzo del deficit a mettere a rischio il rating dell'Italia

Con lo spread che supera quota 200 Scope Ratings spiega che l’aumento del deficit in manovra potrebbe far sì che i titoli italiani non siano più idonei all’acquisto della Bce nello scudo anti-spread

di Redazione 6 Ottobre 2023 10:50
financialounge -  deficit italia economia spread

Il governo è alle prese con i dettagli della manovra finanziaria in un periodo denso di appuntamenti con i giudizi delle agenzie di rating. Il debito pubblico italiano è tra i più alti al mondo, ma il peggioramento del deficit per quest’anno e per il prossimo potrebbe portare conseguenze molto serie per il rating del debito pubblico.

FUORI DALLO SCUDO ANTI-SPREAD


A dirlo è l’agenzia Scope Ratings, citata da Reuters, che vede per le obbligazioni governative italiane il rischio di non risultare più idonee ad essere acquistate dalla Bce nell’ambito dello scudo anti-spread (noto come Tpi). Sotto una determinata soglia di rating, infatti, le regole della Bce prevedono che i titoli non possano essere comprati.

DEFICIT OLTRE IL 3%


“Le proiezioni sul deficit degli Stati Ue per il 2024-25 sono importanti, [...] dato che ci dicono se una delle condizioni necessarie per aver accesso al Tpi della Bce – ovvero il rispetto dei parametri di bilancio Ue – viene rispettata”, si legge nel report di Scope Ratings. Secondo le previsioni del governo, il deficit dell’Italia dovrebbe scendere sotto il tetto del 3% solo nel 2026. L’altro tema caldo, per i titoli di Stato dell’Eurozona, è la prospettiva della conclusione entro il 2024 dei reinvestimenti nell’ambito del Pepp, il piano di acquisto titoli varato dalla Bce durante la pandemia.

IL CALENDARIO DELLE AGENZIE DI RATING


Scope Ratings si pronuncerà sul debito italiano il primo dicembre, ma in calendario ci sono – tra metà ottobre e metà novembre – i giudizi di S&P Global, DBRS, Fitch, e Moody's. Nel frattempo l’Italia continua ad emettere debito e ha incrementato le stime per le emissioni lorde di quest’anno di una decina di miliardi di euro. Lo scorso anno Christine Lagarde aveva detto che, in caso di rialzi dei rendimenti causati da “errori politici” di un Paese, lo scudo anti-spread (pensato per scongiurare gravi crisi del debito) non può essere usato.
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