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La giornata dei mercati 1.9

Borse europee contrastate dopo dato USA che indica Fed forse vicina a fine ciclo

Il mercato del lavoro USA crea più posti delle attese ma la disoccupazione aumenta e si attenua la crescita salariale, mentre resta l’incertezza sulle mosse della Bce. Arretra ancora l’euro, petrolio sempre in rialzo

di Virgilio Chelli 1 Settembre 2023 16:59
financialounge -  borse la giornata dei mercati mercati

Le principali piazze azionario europee scambiano contrastate poco sotto la parità nell’ultimo giorno di una settimana fitta di dati che gli investitori cercano di leggere per capire le prossime mosse delle banche centrali. L’atteso dato USA sul lavoro segnala la creazione di 187.000 nuovi posti, più dei 170.000 attesi, ma anche una disoccupazione in aumento al 3,8%, massimo da febbraio, e un allentamento delle tensioni salariali, il che potrebbe indicare una Fed forse vicina alla fine del ciclo di rialzi.

I recenti dati sull’inflazione nell’Eurozona non hanno fornito molti elementi sulle prossime mosse della BCE, i cui esponenti hanno evitato commenti che indichino una direzione con l’eccezione del croato Boris Vujcic, che ha segnalato la forza del mercato del lavoro e la rapida crescita salariale. Sotto la lente anche i dati deboli degli indici PMI e quelli più robusti arrivati dalla Cina.

A Milano anche l’indice FTSE MIB viaggia sotto la parità ma sempre in vista di quota 29.000 punti dopo i dati sul PIL e dell’indice PMI manifatturiero usciti sotto le attese. Energetici in evidenza sostenuti dal Prezzo del petrolio insieme a Telecom Italia, sempre al centro dell’attenzione per lo spin-off di. Netco. Sul versante opposto, arretrano Ferrari, Recordati e Stellantis.

Sugli altri mercati, l’euro perde ancora terreno e passa di mano poco sopra quota 1,08 contro dollaro mentre il prezzo del petrolio continua a muoversi in deciso rialzo tra gli 85 e oltre gli 88 dollari al barile nelle due versioni WTI e Brent. In lieve rialzo i rendimenti dei principali titoli di Stato con il BTP italiano appena sopra il 4,2% e il Bund tedesco sopra il 2,5%.
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