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Obbligazionario sotto la lente

Per Neuberger Berman l’high yield europeo può incrementare i guadagni nel corso dell'anno

I default dell’high yield europeo potrebbero subire un aumento ma dovrebbero registrare un incremento molto significativo per far accusare ritorni negativi agli investitori

di Leo Campagna 21 Luglio 2023 19:30
financialounge -  Antonio Serpico High Yield mercati Neuberger Berman

Dopo un 2022 che è stato archiviato come il peggiore degli ultimi 15 anni per l’high yield europeo, all’inizio di quest’anno l’orientamento di molti strategist sul mercato di questa asset class obbligazionaria era estremamente pessimista. A pesare sugli outlook annuali era soprattutto il crescente peso di rischi fondamentali.

DIVERSI FATTORI HANNO SOSTENUTO L’HIGH YIELD EUROPEO


“Nonostante questo sentiment ribassista, diversi fattori hanno sostenuto il segmento high yield europeo quest’anno. Tra questi la contrazione del mercato, i flussi sui fondi di categoria, l'aumento dei rendimenti e il rafforzamento delle prospettive economiche” tiene a sottolineare Antonio Serpico, Senior Portfolio Manager di Neuberger Berman.

+8% DAL MINIMO DI SETTEMBRE 2022


Nei primi sei mesi del 2023, i rendimenti totali di questa asset class si sono attestati a circa il 4,5%, azzerando oltre un terzo delle perdite del 2022. Dal minimo registrato a settembre 2022, il mercato high yield europeo ha recuperato oltre l'8%, sostenuto da una maggiore stabilità sui tassi, ma anche da una riduzione del premio per il rischio di credito, con spread in rialzo di oltre 50 punti base (+0,50%) in sei mesi.

UN SENTIMENT E UN POSIZIONAMENTO ECCESSIVAMENTE RIBASSISTI


Secondo Serpico il consenso del mercato è risultato tanto sbagliato con un sentiment e un posizionamento degli investitori eccessivamente ribassisti, poiché si temeva una crisi energetica in Europa, una dolorosa recessione e una conseguente accelerazione dei prezzi al consumo. Inoltre, le preoccupazioni riguardavano anche i rischi geopolitici come la guerra in Ucraina, le interruzioni della catena di approvvigionamento post Covid e, soprattutto, le implicazioni sull’economia reale della più forte contrazione monetaria degli ultimi decenni.

PREOCCUPAZIONI RIVELATESI INFONDATE


A posteriori, alcune di queste preoccupazioni si sono rivelate infondate. “Non c’è stata alcuna recessione e nemmeno una crisi energetica, anzi i costi dell'energia hanno registrato cali significati, contribuendo a irrobustire gli utili. I prezzi al consumo si sono mantenuti su livelli superiori al target delle banche centrali ma in molte aree hanno cominciato a moderarsi mentre le catene di approvvigionamento sono tornate alla normalità, favorite dalla riapertura cinese” riferisce Serpico.

FORTE INCREMENTO DEL RENDIMENTO ATTESO


Dal punto di vista tecnico, fa inoltre notare il Senior Portfolio Manager di Neuberger Berman, sono tornati positivi i flussi sui fondi di categoria, grazie al sensibile incremento del rendimento atteso (yield-to-worst) degli high yield europei passato da meno del 3% nel 2021 a quasi l'8% attuale. “È vero che i default quest’anno potrebbero subire un aumento dall’attuale tasso trailing su 12 mesi pari a circa l'1%, ma per far accusare ritorni negativi agli investitori dovrebbero registrare un aumento molto significativo” spiega Serpico.

POSSIBILE INCREMENTARE I RECENTI GUADAGNI


Secondo il quale, inoltre, il mercato europeo dell'high yield, dovrebbe ridursi di dimensioni. Dal 2010 è triplicato, passando da un valore nozionale di circa 120 miliardi di euro a oltre 400 miliardi di euro, ma si osserva una decelerazione del boom dei leveraged buyout e delle limitate emissioni primarie attuali (che consistono per lo più in rifinanziamenti). “Nel complesso gli high yield europei sono sulla buona strada per incrementare i recenti guadagni nel corso dell'anno. Gli spread oscillano nella parte più ristretta del loro recente range, e sebbene esista spazio per allargarsi a fine anno alla luce dei segnali di pressione sui margini questo sarà probabilmente mitigato da una persistenza dei forti dati tecnici” conclude il Senior Portfolio Manager di Neuberger Berman.
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