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Il dato

Inflazione in calo a giugno da +7,6% a +6,4%

Significativa frenata del carovita in Italia nel mese di giugno secondo l'ultima rilevazione dell'Istat. Pesa il rallentamento dei beni energetici non regolamentati, netto calo anche dei prezzi alla produzione

di Antonio Cardarelli 28 Giugno 2023 11:13
financialounge -  economia inflazione istat

Buone notizie dall’inflazione italiana nel mese di giugno. Secondo le stime Istat nel mese di giugno l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% del mese precedente. Su base mensile, invece, l’inflazione di giugno non si è mossa rispetto al mese precedente.

DECISIVA LA FRENATA DEI BENI ENERGETICI


Secondo l’Istat la frenata è dovuta innanzi tutto al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, degli alimentari lavorati (da +13,2% a +11,9%), dei servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +3,8%), degli altri beni (da +5,0% a +4,8%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,7% a +6,5%). In rialzo tendenziale (da +8,8% a +9,6%) i prezzi degli alimentari non lavorati. L''inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2%, registrato a maggio, a +5,8%).

PREZZI ALLA PRODUZIONE IN CALO A MAGGIO


Poche ore prima sempre l’Istat aveva certificato il calo dei prezzi alla produzione per il mese di maggio, un dato che ovviamente influenza anche quello sull’inflazione. A maggio 2023 i prezzi alla produzione dell'industria sono diminuiti del 2,3% su base mensile e del 4,3% su base annua. Nel trimestre marzo-maggio 2023, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell'industria diminuiscono dell'8,5%. La flessione di maggio è più ampia sul mercato interno (-3,1% mensile e -6,8% annuo) mentre sul mercato estero si registra una stabilità su base mensile (con -0,2% area euro e +0,2% area non euro) e un incremento su base annua del 2,1% (+1,3% area euro, +2,7% area non euro).
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