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L'analisi

RBC BlueBay AM vede importanti opportunità nell’High Yield USA

Un commento di Tim Leary, US Senior BlueBay Portfolio Manager, Leveraged Finance team, RBC BlueBay, sottolinea i fattori fondamentali e tecnici a favore di questo segmento del mercato obbligazionario, troppo importante per essere ignorato

di Virgilio Chelli 27 Giugno 2023 15:06
financialounge -  mercati RBC BlueBay AM Tim Leary

Il vecchio adagio di Wall Street secondo cui è meglio ‘vendere in maggio’ e stare per un po’ alla larga non si applica quest’anno all’obbligazionario High Yield statunitense, secondo Tim Leary, US Senior BlueBay Portfolio Manager, Leveraged Finance team, RBC BlueBay che continua a vedere interessanti opportunità in questo segmento di investimento. L’esperto nota che di recente si sono verificati alcuni default e alcuni scambi distressed, ma nulla che abbia sorpreso il mercato.

TROPPO INTERESSANTE PER ESSERE IGNORATO


Secondo Leary, “il mercato high yield statunitense è troppo interessante per essere ignorato”, soprattutto analizzando in dettaglio gli sviluppi recenti. A maggio gli investitori retail hanno riscattato circa 2,5 miliardi di dollari dall’asset class, mentre sono stati emessi poco meno di 23 miliardi di dollari di nuova offerta High Yield, di cui però ben il 75% ha riguardato dei rifinanziamenti, mentre le emissioni di prestiti e obbligazioni continuano a essere rimborsate e rinnovate. Sono rimasti solo 20 miliardi di dollari di High Yield con scadenza nel 2023 e solo 53 miliardi di dollari con scadenza nel 2024.

SPREAD RISTRETTI E OFFERTA BASSA


Inoltre, prosegue l’analisi di Leary, gli spread si sono ristretti e l'offerta di obbligazioni è bassa. Alcune prossime scadenze sono di emittenti in difficoltà che trattano a sconto, ma è una parte minima del mercato nel complesso. I venti contrari ci sono, osserva l’esperto, ma aggiunge che potrebbero diminuire. Il continuo inasprimento delle condizioni finanziarie dovrebbe contribuire a un rallentamento dell'economia facendo prevedere una lieve recessione entro fine 2024, per cui bisogna rimanere vigili sugli effetti a lungo termine per l’High Yield, che storicamente sono state negative per gli spread.

NESSUNA IMPENNATA DEI TASSI DI DEFAULT


Ma Leary prevede un aumento lento e costante dei tassi di default, più che un'impennata improvvisa, per il basso livello di scadenze a breve termine e l'assenza di un ampio settore problematico nei mercati del credito sub-investment-grade europeo e statunitense. A maggio si è assistito al default di tre emittenti High Yield e al completamento di altri quattro scambi distressed. Ma questi emittenti sono stati scambiati a livelli distressed per tutto l'anno, quindi non hanno sconvolto il mercato. Secondo JP Morgan, nel 2023 il 39% degli emittenti che sono andati in default o hanno effettuato scambi distressed lo avevano già fatto in passato.

CONTENTO CHI NON HA DISINVESTITO


Invece Leary vede “un'irresistibile serie di opportunità” e ritiene che la strada sia libera in estate. L'offerta di obbligazioni High Yield e Investment Grade sarà scarsa. Le società con maggiori probabilità di insolvenza in corso d'anno sono già scambiate come tali e la Fed sta facendo una pausa nell'aumento dei tassi dopo 15 mesi di rialzi consecutivi. L'opportunità offerta dall'High Yield statunitense è troppo interessante per essere ignorata, conclude l’esperto, e chi non ha seguito il “sell in May and go away” sarà contento di essere rimasti investito.
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