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Mercato azionario

Tim rimbalza in Borsa sulle voci del possibile ingresso del fondo F2i al fianco di Kkr

Il titolo Telecom Italia è il più caldo a Piazza Affari con un rialzo superiore al 4%. A provocare il rimbalzo del titolo sono le voci su un possibile ingresso del fondo infrastrutturale F2i nella partita per il riassetto della rete.

di Antonio Cardarelli 14 Giugno 2023 11:27
financialounge -  economia Kkr Telecom Italia

LA CONFERMA DELL’AD DI F2I


Nei mesi scorsi Tim, e in particolare il primo azionista Vivendi, non avevano ritenuto soddisfacenti le proposte per l’acquisto della rete arrivate dal fondo americano Kkr e dall’alleanza tra Cassa Depositi e Prestiti e Macquarie. Raggiunto da Radiocor, l’amministratore delegato di F2i Renato Ravanelli ha dichiarato a Radiocor che il fondo sta dialogando con i soggetti coinvolti nell'operazione. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, Kkr ha messo sul piatto da ultimo 23 miliardi di euro per la rete Tim, proposta che sarà esaminata insieme a quella di Cdp nei cda previsti per la prossima settimana.

COSA PREVEDE L’OPERAZIONE


In base alle indiscrezioni di stampa, F2i potrebbe affiancare Kkr con una partecipazione del 15% nella nuova società della rete. Un intervento, quello del fondo infrastrutturale, considerato strategico non solo per l’apporto finanziario, ma anche per la garanzia del “presidio dell’italianità” su un asset strategico a livello nazionale come la rete. Non a caso il governo segue molto da vicino il dossier. F2i può contare su un 60% di sottoscrittori italiani nei propri fondi ed è gestita da una sgr che vede anche la presenza tra i soci della stessa Cdp (14%) oltre a fondazioni di origine bancarie, istituti di credito e casse previdenziali.

MAGGIORI DISPONIBILITÀ DI CAPITALI


"Il coinvolgimento di F2i e con un ruolo nella governance della cordata come trait d'union con Kkr avrebbe diversi vantaggi – segnalano gli esperti di Intermonte - Mitigare le issue antitrust legate alla presenza di Cdp nel consorzio, rispondendo così alle pregiudiziali poste da Kkr per l'investimento nella maxicordata e riducendo gli execution risk futuri (rimedi antitrust) in caso di successo del deal". Inoltre, il nuovo soggetto potrebbe "assicurare maggiori disponibilità di capitali per un bump nell'offerta", conclude Intermonte che vede nell'asse Kkr-F2i il primo passo verso la creazione di un operatore unico della rete, coinvolgendo poi Open Fiber, sul modello di Terna.

MAGGIORI GARANZIE PER IL GOVERNO


In base a questa formula, si passerebbe alla quotazione in Borsa della rete e a una sua regolamentazione in linea con quanto avviene per le società delle reti energetiche. "La partecipazione di F2i, oltre all'aspetto finanziario, potrebbe rappresentare una ulteriore garanzia istituzionale per il governo, insieme alla governance di NetCo offerta da KKR, in una fase in cui risulta più complesso il coinvolgimento diretto di Cdp", osserva anche Equita Sim. Intanto oggi il cda di Tim si riunisce per cooptare un nuovo amministratore e, secondo Il Sole 24 Ore, potrebbe emergere un candidato alternativo a Luciano Carta che è stato proposto da Vivendi.
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