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Fiducia degli investitori, l’aumento della volatilità spaventa solo quelli europei

La fiducia degli investitori rilevata nel mese di febbraio risulta in forte rialzo in Nord America e in Asia, ma subisce una brusca battuta d’arresto in Europa.

1 Marzo 2018 09:45
financialounge -  Europa fiducia investitori volatilità

L’improvviso balzo della volatilità sui mercati registrato a febbraio sembra avere avuto impatti significativi soltanto sugli investitori europei. Infatti, in base allo State Street Investor Confidence Index (ICI), che misura la propensione o meno al rischio degli investitori istituzionali di tutto il mondo, in Nord America la fiducia è salita di 6,1 punti (portandosi da 98,3 a 104,4 punti) e in Asia di 7,8 punti (crescendo da 100,7 a 108,5 punti) mentre in Europa ha subito una drastica contrazione di 12,9 punti (da 113,5 a 100,6 punti).
Va precisato che l’indice ICI sintetizza la propensione al rischio degli investitori in una scala in cui il valore di 100 punti rappresenta il discrimine tra inclinazione al rischio (per valori maggiori di 100) e preferenza per una maggiore prudenza (per valore dell’indice inferiori a 100 punti).

INDICE VIX DA 13 A 37 PUNTI
Tornando ai dati di febbraio, secondo gli analisti, nel mese caratterizzato dalle preoccupazioni circa un’accelerazione dell’inflazione e a cascata del ritmo di rialzo dei tassi di interesse, la volatilità (con l’indice VIX, che misura la volatilità implicita di Wall Street, balzato da 13 a 37 punti in pochi giorni) sembra avere spaventato di più gli investitori europei.

APPROFONDIMENTO
Fiducia degli investitori, il 2018 è iniziato con il vento in poppa in Europa

WALL STREET HA GIÀ RECUPERATO QUASI TUTTE LE PERDITE
Proprio questa marcata divergenza tra le diverse aree geografiche (Nord America e Asia in fiducia e Europa più guardinga) costituisce un aspetto interessante perché se è vero che la correzione dei mercati è partita da Wall Street (per poi propagarsi nelle altre piazze finanziarie internazionali) è anche vero che gli indici di Borsa americani hanno già quasi recuperato tutte le perdite mentre quelle europee restano distanti tra i tre e i cinque punti percentuali. Insomma, secondo gli addetti ai lavori, questa divergenza è un elemento di assoluto rilievo e dovrà essere tenuta sotto osservazione nei prossimi mesi.
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