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Wall Street alla ricerca degli utili perduti

Lentamente ma inesorabilmente gli utili della Corporate America si assottigliano trimestre dopo trimestre, un trend che spinge gli investitori ad essere prudenti nell'esposizione sull'azionario.

17 Ottobre 2016 00:10
financialounge -  mercati azionari profitti aziendali tassi di interesse trimestrali USA Wall Street

La stagione delle trimestrali entra nel vivo questa settimana a Wall Street con le aspettative di analisti e broker che puntano a una contrazione del 2,9% degli utili delle società quotate sull’indice S&P 500. Si tratterebbe del sesto declino consecutivo delle trimestrali della Corporate America, tanto che qualcuno si è spinto a parlare di una “earning recession”, vale a dire una recessione dei profitti, che starebbe colpendo la redditività delle imprese, mentre l’economia generale continua a mandare segnali di crescita, soprattutto dal mercato del lavoro.

Queste trimestrali cadono in momento molto particolare: mancano solo poco più di due settimane alle presidenziali americane più pazze della storia, mentre la Federal Reserve potrebbe alzare per la seconda volta, a distanza di un anno, i tassi di interesse a dicembre,costretta a farlo dai dati anche se il fronte politico lo sconsiglierebbe, e la Cina torna a mandare segnali preoccupanti dopo un anno di tranquillità, con le esportazioni che in un mese cadono bruscamente del 10 per cento (ma subito dopo è uscito un dato rassicurante sull'inflazione).

Un quadro non esattamente incoraggiante ad assumere rischi da parte dell’investitore. Anche perché, nonostante le limature delle ultime sedute, Wall Street continua a viaggiare ai massimi di tutti i tempi, sostenuta soprattutto dalla mancanza di alternative rispetto all’investimento azionario con i rendimenti dei titoli di Stato che viaggiano in tutto il mondo intorno allo zero.

Quindi prudenza, prudenza e ancora prudenza.

Magari tra qualche tempo arriva uno storno, e quindi anche una buona occasione per entrare a prezzi più bassi. Ma, come sempre quando si parla di mercati finanziari, c’è consenso ma non unanimità, e c’è anche chi vede un rally in arrivo, a dispetto di un quadro apparentemente sfavorevole. Come ad esempio Jonathan Golub di RBC che, interpellato da Yahoo Finance, da un lato ammette che le azioni a Wall Street oggi sono abbastanza care, se si guarda alle medie storiche, ma prevede che possano diventare ancora più care in futuro. E spiega perché: la generazione di cassa è diventata molto più efficiente, il cosiddetto total yield, che comprende sia i dividenti che i buy back (riacquisto di azioni proprie sul mercato),continua a salire, mentre la volatilità è del 30% sotto la normalità.

In pratica, secondo Jonathan Golub, al di là di questi fattori tecnici, la strada al rialzo è ancora lunga. E l’azionario resta e resterà molto più attraente del reddito fisso. Forse ha ragione, ma questo non toglie che aspettare qualche settimana sembra la cosa più consigliabile.
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