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Investimenti obbligazionari, la soluzione giusta per l’attuale contesto di mercato

Per chi vuole investire in obbligazioni, i rendimenti ai minimi dell’attuale contesto di mercato, favoriscono le soluzioni flessibili total return.

4 Ottobre 2016 08:35
financialounge -  fondi flessibili Ian Spreadbury mercati obbligazionari

Gli investitori obbligazionari italiani continuano a prediligere le obbligazioni, che spesso, tuttavia, nell’attuale contesto di mercato non sono necessariamente in grado di coniugare la stabilità ai rendimenti.
Il debito governativo più solido infatti offre spesso rendimenti negativi, mentre le obbligazioni più remunerative potrebbero esporre a rischi indesiderati.

La soluzione può essere quella di offrire uno strumento che risponde alle loro esigenze comportandosi come ha fatto nel passato un’obbligazione (erogare reddito, mantenere un andamento stabile e muoversi in maniera decorrelata dall’azionario) ma, al contempo, evitandone i principali svantaggi a cui oggi andrebbe incontro. Una soluzione flessibile, contraddistinta da una molteplicità di fonti di rendimento, da un’attenta gestione del rischio e, soprattutto, da una qualità ed esperienza di un team di gestione con un track record eccezionale, che ha pochi pari sul mercato.
Sono proprio queste le credenziali del FF Flexible Bond Fund, una soluzione adatta a occupare un ruolo centrale nella costruzione di ogni portafoglio, e non solo come alternativa alle singole obbligazioni.
Il gestore del FF Flexible Bond Fund è Ian Spreadbury, uno dei più esperti gestori obbligazionari nel settore, grazie ai suoi oltre trent’anni di carriera nel mondo degli investimenti. Dal 2005 gestisce la corrispondente strategia UK, una soluzione di alta qualità che dal suo lancio ha saputo generare performance di assoluto rilievo, con una volatilità contenuta e una correlazione all’azionario negativa.

Ian Spreadbury si prefigge di raggiungere gli obiettivi di reddito, stabilità e decorrelazione attraverso un'allocazione di riferimento di lungo termine che può costituire una soluzione da mettere al centro del portafoglio di un investitore: 20% titoli di Stato, 60% sul credito di elevato merito creditizio e 20% ad alto rendimento.
Benchè non sia definito un benchmark, offrendo la massima libertà di movimento al team di gestione, è comunque fissato un vincolo: l'high yield non può superare il 50% del portafoglio, in modo tale da evitare che il fondo sia mai eccessivamente esposto alle obbligazioni ad alto rendimento, mantenendo così un profilo di rischio poco aggressivo.

Fermo restando che l'allocazione strategica di riferimento è strutturata per conseguire gli obiettivi del fondo a lungo termine, nel breve viene comunque data un'ampia flessibilità al gestore al fine di consentirgli di sfruttare i cambiamenti delle condizioni di mercato e degli scenari economici come potenziali sorgenti di rendimento tattiche.
Non solo. Ulteriori importanti fonti di rendimento sono poi rappresentate dalla selezione dei titoli e dalle strategie di overlay, come, ad esempio, le strategie direzionali e quelle relative value (cioè basate sulla differenza di valore tra due titoli) su valute e duration, che fanno uso di strumenti derivati.
Nell’ultimo anno, ad esempio, il gestore ha aperto e poi chiuso con profitto una posizione long (rialzista) sui titoli di stato USA e una short (ribassista) sui governativi del Canada. Per quanto riguarda invece la selezione dei titoli, in particolare le società sulle quali investire, il gestore può avvantaggiarsi del team di ricerca globale di Fidelity, forte di circa 200 analisti in tutto il mondo.

Questa flessibilità consente al gestore del FF Flexible Bond Fund di controllare i rischi principali dell'investimento obbligazionario: duration, credito e liquidità. Un esempio si è avuto nella fase di avvicinamento alla data del referendum sulla Brexit, quando in un solo giorno il gestore ha ridotto di due anni la duration del fondo, passando da oltre 7 anni a circa 5.
Questa scelta, parte integrante di un posizionamento attento al contenimento dei rischi, ha consentito al fondo di difendere bene anche nelle fasi più complesse seguite al referendum. Il posizionamento attuale del fondo mira a conseguire i tre obiettivi primari (generare reddito, limitare la volatilità, determinare una bassa correlazione all’azionario), tenendo al contempo conto di possibili nuovi periodi di volatilità e delle aspettative di crescita e inflazione: il tutto mantenendo un rating medio Investment grade, cioè di elevato merito creditizio.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Fidelity International
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