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Piazza Affari, anche i deflussi degli ETF spingono al ribasso

3 Marzo 2016 09:09
financialounge -  BRIC ETF germania italia Piazza Affari
La Borsa italiana resta tra le peggiori da inizio anno. Infatti se l’S&P500 di Wall Street segnava un -2,8% dal primo gennaio alla chiusura di ieri, il Nikkei 225 di Tokyo un -12% e lo Stoxx 600 delle Borse Europee un -6,7%, il Ftsemib di Piazza Affari accusa una correzione del -15%. Tra le ragioni che sono state usate per spiegare questa undeperperfomance spicca il fatto che il settore finanziario (l’aggregato di bancari, assicurativi e servizi finanziari) ha un peso specifico molto più alto nell’indice di Borsa milanese rispetto alle altre piazze finanziarie.

Ma l’analisi dei flussi degli ETF aiuta a comprendere che le ragioni possono essere (anche) altre. Infatti, se si osserva quanto accaduto negli ultimi tre mesi, si scopre che i deflussi dagli ETF azionari Italia sono stati pari al -13,2% del patrimonio: nello stesso periodo, i flussi sugli ETF azionari Germania sono stati positivi per lo 0,8% così come quelli relativi agli ETF azionari Francia che sfoggiano, addirittura, un vistoso +9,2%.

Non solo. Per comprendere l’entità dei deflussi che ha colpito gli ETF che replicano l’indice di Borsa italiano, è sufficiente sapere che, sempre negli ultimi tre mesi, i deflussi quelli che hanno riguardato gli ETF specializzati sui BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) non sono andati oltre il -8,5%.

Certo, come fanno notare alcuni attenti osservatori, il bilancio degli ultimi 12 mesi vede i flussi verso gli ETF azionari Italia ancora positivi per il +10,6%. Ma questo, paradossalmente, potrebbe rappresentare un ulteriore pericolo: se gli investitori internazionali stanno alleggerendo le posizioni perché reputano Piazza Affari non più conveniente come 12 mesi fa, c’è ancora spazio per vendere ancora ETF sul mercato.
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