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Idee di Investimento - Azioni - 28 settembre 2015

28 Settembre 2015 09:34
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Un fondo che permette di essere esposti alla crescita, tramite investimenti in selezionate aziende mondiali di alta qualità, ma con un livello di rischio contenuto. Stiamo parlando del comparto [tooltip-fondi codice_isin="LU0605515377"]FF Global Dividend Fund[/tooltip-fondi] di Fidelity Worldwide Investment che, nonostante la correzione registrata ad agosto, è riuscito comunque a mantenere ampiamente in positivo il proprio rendimento dall’inizio dell’anno (+5,4%), superando l’indice MSCI All Countries (fonte: Bloomberg al 10.09.15 su base NAV/NAV, in dollari convertito in euro, con rendimento lordo reinvestito ed escludendo la commissione di ingresso). Come argomentato nell’articolo “Azioni mondiali, esposti alla crescita ma con livelli contenuti di rischio", dal suo lancio il fondo ha superato l’indice di mercato ed ha saputo battere anche tutti i fondi della categoria. Ma, soprattutto, ha difeso il capitale investito meglio di qualunque altro fondo della categoria, registrando il minor drawdown (massimo ribasso) e mantenendo una volatilità inferiore sia rispetto all’indice che alla media del settore (fonte: elaborazione su dati Morningstar al 31.08.15).

Manteniamo lo sguardo a livello globale. La visione strategica di Anima sull’azionario si conferma neutrale e, in termini relativi, positiva sull’Europa. “Anche la Borsa italiana rimane all’interno dei portafogli dei nostri fondi azionari tra le preferenze, dato che crediamo continui ad essere una delle piazze più promettenti” tengono a precisare, nell’articolo “Azionario, posizionamento neutrale con preferenza all’Europa” gli esperti del Team azionario di Anima Sgr che, tuttavia, ritengono che una ripresa più credibile dei mercati si potrà realizzare soltanto quando si assisterà ad una stabilizzazione delle Borse emergenti e dei settori più colpiti, primo fra tutti il comparto delle materie prime. Vale a dire che il Team tornerà ad essere positivo sull’azionario soltanto dopo che si vedrà un minimo di consolidamento su queste aree.  Per quanto riguarda il posizionamento dei fondi europei, l’idea del Team resta costruttiva per il settore bancario, soprattutto in merito ai titoli delle banche dell’Area Euro, viste le attese positive sulla ripresa economica, e sul comparto farmaceutico vista la sostenibilità della crescita delle vendite derivante sia dai nuovi prodotti lanciati che dalle ricche filiere di prodotti delle maggiori società farmaceutiche, oltre che dalla solidità dei bilanci e dall’alta generazione dei flussi di cassa. View positiva anche sul settore delle telecomunicazioni, alla luce dell’aumento dei consumi dei dati 4G nella divisione mobile e della continua adozione di smartphone di nuova generazione che porterà ad un ulteriore slancio nella performance degli utili, vista l’alta leva operativa delle società: inoltre a supportare nei prossimi trimestri questo settore sarà ancora il tema dell’M&A.

A proposito di smartphone e delle implicazioni che la diffusione dei servizi finanziari in modalità «mobile» avrà sul settore bancario, secondo un approfondimento a cura di Julian Wellesley, analista azionario Senior di Loomis Sayles (Gruppo Natixis Global Asset Management) riportato nell’articolo “Smarthpone banking, vincitori e vinti nei prossimi 5 anni”, le banche possono essere suddivise, in estrema sintesi, in due squadre. Da un lato, quello dei vincenti, nelle quali figurano le banche più solide e con ricchi budget da destinare agli investimenti in tecnologia di alta qualità sia per i sistemi bancari tradizionali che per i nuovi prodotti e servizi. Dall’altro, quello dei potenziali perdenti, i piccoli e medi istituti di credito caratterizzati da infrastrutture tecnologiche meno avanzate.

Una divergenza che, quindi, potrà creare occasioni di investimento nel settore bancario. Esattamente come sta accadendo succedendo su tutti i listini internazionali con questa confusione sui mercati, alimentata dalla decisione della Fed di lasciare i tassi di interesse americani fermi. Secondo Russ Koesterich, Strategist BlackRock Global Chief Investment, infatti, si stanno delineano interessanti opportunità, in particolare, per gli investitori meno esposti al mercato azionario e che non abbiano fretta di aumentare la loro esposizione. Per il manager, come ha avuto modo di spiegare nell’articolo “È l’ora di tornare a comprare gradualmente sui mercati emergenti”, a Wall Street vale ora la pena riportare a peso neutrale (dal sottopeso precedente) i titoli del settore delle utilities, che hanno sottoperformato molto da inizio anno ma che ora potrebbero beneficiare di uno scenario di tassi più stabile del previsto. Per gli investitori poco esposti o del tutto privi di azioni paesi emergenti, inoltre, potrebbe essere arrivata l’ora per iniziare gradualmente a comprare fondi specializzati su questi mercati.

Con un occhio di riguardo, in particolare, all’India. “L’India è in una posizione privilegiata in merito dalle dinamiche demografiche, e non solo. Si prevede che la forza lavoro indiana aumenterà di quasi 70 milioni di unità nei prossimi dieci anni (contro i 10 milioni previsti in più in Brasile, i 7,4 milioni negli Stati Uniti e i 2,3 milioni in Cina), mentre il tasso di urbanizzazione della popolazione dovrebbe avvicinarsi al 40% entro il 2030. Al quadro demografico favorevole si aggiungono solide riforme politiche che delineano un’opportunità di investimento sostenibile, una dinamica rilevata anche in altri paesi emergenti” puntualizzano gli esperti di GSAM nell’articolo “India, pronta a sostituirsi alla Cina come motore di sviluppo mondiale”.
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