Contatti

Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 15 luglio 2015

24 Luglio 2015 10:09
financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund Morgan Stanley
• I listini azionari globali hanno guadagnato il 2,1% in valuta locale, recuperando le perdite subite dopo i forti ribassi dei primi giorni del mese. Inizialmente gli investitori hanno abbandonato gli attivi rischiosi visto che, in pochi giorni, le A-share cinesi avevano lasciato sul terreno il 18% e che l’esito del referendum del 5 luglio in Grecia era stato inaspettatamente a favore del “No”. La propensione al rischio ha ripreso quota non appena per la Grecia si è profilata la possibilità di un accordo e le azioni cinesi si sono stabilizzate (con l’aiuto della sospensione sia delle contrattazioni su quasi la metà dei titoli quotati sia delle offerte pubbliche di vendita e grazie all’impegno degli enti pubblici e delle principali società d’intermediazione cinesi ad acquistare azioni).

• I mercati sviluppati e quelli emergenti continuano a vivere una contrapposizione: nei primi (Europa e Usa in testa) migliora la dinamica di crescita che, invece, peggiora nei secondi (guidati dai paesi Bric, India esclusa).

• Le azioni dell’Eurozona hanno guadagnato il 5,9% e i rendimenti delle obbligazioni elleniche decennali sono scesi di 269 punti base. Continuiamo a credere che il dramma greco sia una manovra diversiva. La Grecia rappresenta solo il 2% del Pil dell’Eurozona e l’esposizione delle banche dell’Uem verso lo Stato ellenico è tutto fuorché eliminata. La ripresa dell’Europa sta accelerando e gli utili continuano a sovraperformare rispetto agli Stati Uniti. A luglio, abbiamo incrementato l’esposizione alle azioni europee rispetto a quelle statunitensi nonché la posizione long coperta nelle banche retail dell’Eurozona.

• Le azioni dei mercati emergenti hanno sottoperformato, cedendo il 3,5% in dollari Usa, trascinate al ribasso dalla Cina dove le A-share hanno perso l’11,0%. Malgrado il grande entusiasmo speculativo per le azioni della Cina continentale (e la recente brusca correzione nelle valutazioni del mercato azionario), il rallentamento della crescita cinese prosegue: se si esclude l’apprezzamento dei titoli finanziari (riconducibile alle commissioni di intermediazione), nel secondo trimestre il Pil cinese è cresciuto del 6% su base annua, mentre a giugno le vendite di automobili cinesi sono calate del 3,4% sui dodici mesi. Abbiamo incrementato sia la posizione short nelle azioni di case automobilistiche esposte alla Cina sia le esposizioni short in valute asiatiche, mentre manteniamo la posizione ribassista in macchinari globali e ne abbiamo acceso un’altra di modesta entità (-2%) nei future su A-shares.

• Il Brent è calato di oltre il 10% visto il profilarsi di un accordo sul nucleare iraniano e la maggiore produzione dell’OPEC a giugno. Nell’ambito del tema della ripresa delle attività petrolifere, abbiamo chiuso le restanti posizioni compresa una long nel Brent e una short coperta nelle società di raffinazione statunitensi, raggiungendo i limiti di stop-loss.

• Nelle prime due settimane di luglio il Comparto ha guadagnato lo 0,8%. I maggiori contributi sono giunti dalle posizioni short nelle esposizioni indirette sul rallentamento della crescita in Cina (per es. posizioni short coperte sia in case automobilistiche esposte alla Cina e in società di macchinari globali sia in valute esposte alla Cina rispetto a quelle dei paesi del G-3); contributi sono giunti altresì dalle posizioni long sia in azioni europee rispetto a quelle statunitensi sia in obbligazioni elleniche. L’esposizione long nei future sul Brent e quelle short sui tassi statunitensi sono state, invece, penalizzanti.

• Avendo raggiunto condizioni di quasi normalità nel mercato del lavoro statunitense (rispetto ai dati sull'occupazione rilevati durante la crisi), la Fed inizierà presto, a nostro avviso, a innalzare i tassi portandoli dagli attuali livelli di emergenza a valori più neutrali. La presidente Yellen ha ribadito il suo impegno a intervenire “prima della fine dell’anno”. Ci aspettiamo il primo rialzo a settembre oppure a ottobre. La curva dei rendimenti Usa dovrebbe esibire un andamento ribassista, appiattendosi; manteniamo, quindi, posizioni short sui tassi a 2 e 5 anni. Ci aspettiamo ripercussioni negative più ampie sugli attivi finanziari e manteniamo un’esposizione azionaria netta prossima allo zero dati il possibile effetto del rialzo dei tassi sui multipli azionari statunitensi e globali e la crescita degli utili generalmente mediocre – se non decisamente debole – nei paesi extra europei. I maggiori rischi per il portafoglio sono un’inversione di rotta nel mercato del lavoro statunitense e/o nella dinamica congiunturale della Cina (dove la crescita è rallentata ormai da cinque anni).

 

Consulta la gallery per maggiori informazioni legate al comparto.
Consulta la scheda nella sezione fondi per accedere ai documenti associati al Diversified Alpha Plus Fund

 

 

ARTICOLO AD USO ESCLUSIVO DEGLI INVESTITORI PROFESSIONISTI E QUALIFICATI.

Tutti gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita del capitale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/autori alla data di pubblicazione del documento e possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti del mercato o delle condizioni economiche. Tutte le informazioni concernenti, i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle analisi e delle opinioni dell’autore/autori. Pertanto, talune conclusioni sono anche di natura speculativa e potrebbero quindi non realizzarsi. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Tutti gli investimenti comportano rischi, tra cui la possibile perdita del capitale.
Share:
Trending