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Ecco come adottare le cautele per i rischi geopolitici

11 Maggio 2015 10:16
financialounge -  geopolitica Grexit Pioneer Investments quantitative easing ucraina
Se il rischio di un esito incerto delle elezioni politiche nel Regno Unito è stato ormai archiviato, lo stesso non può dirsi per i pericoli relativi ad un mancato accordo tra la Grecia e la UE, sulla crisi tra Russia e Ucraina e sulla situazione in Libia. Sono sempre tanti, infatti, i rischi geopolitici a livello internazionale che possono provocare impatti importanti nei portafogli dei risparmiatori. Basti pensare, solo per fare un esempio, a quello che accade sui mercati europei (e non solo) non appena le voci di una rottura delle trattative tra Atene e Bruxelles prendono corpo alimentando, a cascata, quelle della possibilità di una Grexit.
In questo contesto, Monica Defend, la responsabile Globale Asset Allocation Research di Pioneer Investments ritiene che, nel breve periodo, sia opportuno essere cauti e coprire il rischio ove possibile e conveniente.
Ma quali sono i principali pericoli in questo scenario?

“I rischi geopolitici rimangono in cima alla nostra lista e Russia, Ucraina, Grecia, Medioriente sono le aree che destano maggiore preoccupazione” afferma Monica Defend che poi spiega: “Riteniamo che i rischi macroeconomici si siano ridotti grazie al rallentamento del prezzo del petrolio, le decisioni di politica monetaria e le dinamiche seguite dai tassi di interesse. Il QE della banca centrale europea e il seguente deprezzamento dell’euro hanno contribuito ad ancorare le aspettative di inflazione nel breve termine. Tuttavia, la deflazione rimane nel nostro radar come pericolo di coda. Poiché pensiamo che il rischio geopolitico possa potenzialmente avere un effetto negativo su mercati dove le valutazioni sono compresse e la liquidità sta diminuendo, riteniamo sia opportuno mantenere delle coperture per proteggere le classi di attività da possibili picchi di volatilità. In conclusione, è vero che nel lungo periodo abbiamo uno scenario costruttivo che ci porta a preferire attività rischiose, ma nel breve termine riteniamo più opportuno essere cauti e coprire il rischio ove possibile e conveniente”.
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