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Italiani più risparmiosi, buona notizia solo a metà

4 Novembre 2014 09:30
financialounge -  crisi investimenti risparmi
Il rapporto Ipsos Acri divulgato la scorsa settimana durante la giornata del risparmio ha confermato una tendenza riaffiorata dallo scorso anno: le famiglie italiane stanno tornando a risparmiare.

Un fenomeno certo non nuovo per il nostro paese ma che dalla crisi del 2008 era stato quasi archiviato per far fronte ai profondi impatti provocati dal calo dei mercati finanziari e dalla mancanza di crescita e di lavoro. Dai dati Istat emerge infatti che le famiglie italiane hanno risposto alla crisi del 2008 attingendo risorse dai propri risparmi par conservare il tenore di vita: una scelta che ha condizionato pesantemente la propensione a mettere soldi da parte con il tasso di risparmio sceso dall’11,5% del 2007 al 7,7% del secondo trimestre 2012 (percentuale che è la minima da decenni) per risalire al 10,2% del 2013.

Non si conosce ancora la percentuale di risparmio Istat di quest’anno (che verrà calcolata nei primi mesi del 2015) ma il rapporto Ipsos Acri consente di sapere che la quota delle famiglie che hanno risparmiato nel 2014 è salita al 33% rispetto al 29% di quelle che erano riuscite a farlo nel 2013. Secondo gli addetti ai lavori è importante notare come la predisposizione a «mettere qualcosa da parte» sia drasticamente cambiata dal 2012, cioè l’anno successivo alla crisi del debito sovrano della zona euro che ha fatto comprendere come anche dei titoli di stato italiani non fossero «assolutamente sicuri»: se a questo aggiungiamo l’avvio della politica economica italiana improntata alla massima austerità e la crescente disoccupazione, ecco servito il cocktail micidiale che ha stravolto le abitudini da «formichine» degli italiani.

Come dire che l’attuale aumento del tasso di risparmio è in realtà una mezza buona notizia in quanto frutto della paura del futuro: un contesto in cui le famiglie consumano sempre di meno e le imprese riducono gli investimenti. Secondo alcuni asset manager è questo il momento propizio per utilizzare in modo proficuo la tendenza a risparmiare indirizzandola, almeno in buona parte, in investimenti a lungo termine tra i quali quelli infrastrutturali ed energetici che presentano due importanti vantaggi: sono entrambi indispensabili per una crescita sostenibile dell’Italia e possono produrre ritorni interessanti nel medio lungo periodo.
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