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Economia Italia, possibili sorprese positive per fine anno

13 Ottobre 2014 11:50
financialounge -  crescita economica italia produzione industriale
Dai consumi interni e dagli investimenti potrebbero giungere contributi decisivi al recupero dell’attività economica entro la fine dell’anno. Lo sostiene l’AIAF, Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari, nel commentare i dati resi noti venerdi scorso dall’ISTAT sulla produzione industriale in Italia relativi al terzo trimestre e alle previsioni per la fine dell’anno.

L’analisi dell’AIAF è partita dalle rilevazioni che hanno segnato un timido rimbalzo della produzione industriale in Italia nel mese di agosto, cresciuta dello 0,3% su base mensile destagionalizzata dopo il calo dell’1% di luglio. Sono visibili, secondo l’AIAF, alcuni significativi segnali favorevoli, come il forte aumento dei beni di consumo durevoli (+4,4% su base mensile) e il recupero dei beni di investimento (+1,6%). Gli esperti AIAF non nascondono tuttavia che le previsioni per il trimestre appena concluso potrebbero non essere particolarmente lusinghiere: alla luce delle indagini qualitative sul mese di settembre, il terzo trimestre 2014 dovrebbe chiudersi, infatti, con un calo dello 0,5% rispetto al secondo trimestre e con una crescita del PIL che nello stesso periodo dovrebbe confermarsi marginalmente negativa (-0,2%).

Per l’AIAF, le speranze di ripresa restano legate al quarto trimestre, per il quale la dinamica del ciclo internazionale che emerge dagli ultimi dati non lascia però prevedere una forte spinta dalla domanda estera, come accaduto alla fine del 2013 e all’inizio del 2014. Secondo altri economisti, il rimbalzo della produzione industriale di agosto non cambia il quadro di debolezza congiunturale: basti pensare che il livello della produzione è più basso del 25,6% rispetto ai picchi pre-crisi.

Lo spaccato per settore di attività economica offre però interessanti spunti di riflessione. Se da un lato si confermano in crisi “strutturale” alcuni settori come le apparecchiature elettriche (-13,6% su base annua), la raffinazione (-5,7%) e l’attività estrattiva (-6%), dall’altro si segnalano incrementi tendenziali soprattutto nei settori ad alta intensità di export come il farmaceutico (+14,9%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+9,5%) e l’ elettronica (+9,5%).
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