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La ricerca di reddito per le esigenze dei risparmiatori

8 Ottobre 2014 11:00
financialounge -  BlackRock opportunità di investimento politica monetaria risparmi tassi di interesse
I progetti futuri di una famiglia italiana ruotano spesso intorno a due esigenze primarie: risparmiare per il futuro dei figli e prepararsi alla pensione. A queste due priorità talvolta se ne aggiunge una terza: avviare un nuovo business.
Per fornire risposte solide e affidabili nel tempo a questi tre pilastri del futuro delle famiglie, gli investimenti devono necessariamente essere orientati alla rendita. Tuttavia, rispetto al passato è diventato indispensabile considerare un approccio che sfrutti non soltanto il reddito fisso tradizionale, ma anche le fonti di reddito azionario tradizionale (come per esempio l’high dividend, le azioni globali, le azioni dei paesi emergenti) e gli investimenti non tradizionali (prestiti bancari, debito emergente, Us preferred stock, Reits).
Questa specifica scelta di ampliare le fonti di reddito del portafoglio nasce dalla constatazione che i tassi di rendimento del reddito fisso si attestano oggi, in media, su livelli inferiori alla metà di quelli che erano presenti sul mercato nel 2007, cioè prima di questa crisi.

Per capire dove BlackRock stia ricercando valore e reddito, seguiamo le view di mercato che Bruno Rovelli, Head of Investment Advisory BlackRock Italia, che ha esposto nel corso della conferenza stampa organizzata da BlackRock "Come pianificare nel lungo periodo per il futuro dei figli e della pensione nell’attuale contesto di mercato": “Mettendo a confronto il ciclo economico attuale con quelli precedenti del 1980, del 1991, del 2001, riteniamo che questo ciclo possa essere "relativamente lungo" (come, per esempio, lo sono stati quelli del 1980 e del 1991) e in grado di imprimere una leggera accelerazione nei prossimi trimestri. In questo scenario, che potremmo definire di "crescita moderata" i tassi di interesse potrebbero subire un rialzo prima di quanto il mercato ora si aspetti” spiega Bruno Rovelli per il quale, però, la liquidità complessiva fornita dalle banche centrali non dovrebbe diminuire nel 2015 rispetto al 2014.

Tuttavia, la de-sincronizzazione delle politiche monetarie, con la Fed orientata verso un possibile rialzo dei tassi di interesse e le banche centrali europee e giapponesi dirette verso nuove politiche monetarie accomodanti, dovrebbe portare ad un aumento della volatilità sui mercati. Uno scenario che comporta, da un lato, una importante dispersione dei rendimenti e, dall’altro, una maggiore focalizzazione sulle valutazioni delle asset class e delle aree geografiche. “In aggregato i mercati azionari non appaiono sottovalutati. Tuttavia ragionando a livello di aree geografiche, possiamo dire che l’azionario Asia rappresenta una scommessa interessante in virtù di una sottovalutazione relativa di circa il 10% rispetto alla media mondiale. L’azionario Europa, che attualmente risulta sottovalutato per circa il 5% rispetto alla media mondiale, è invece potenzialmente attraente in virtù del possibile miglioramento degli utili aziendali delle imprese che si attestano ancora su livelli non molto distanti dai minimi del 2009 e molto lontani dai massimi del 2007” conclude Bruno Rovelli.
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