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Produzione industriale giù, gli impatti in Europa

17 Luglio 2014 10:11
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La ripresa economica sembra allontanarsi di nuovo. I dati Eurostat hanno infatti confermato il calo del manifatturiero europeo dopo quello già affiorato nelle grandi economie mondiali.

In particolare, i dati sulla crescita della produzione industriale nell’Area Euro durante il mese di maggio sono risultati negativi per la maggior parte dei Paesi, attestandosi molto al di sotto delle previsioni degli economisti.
A livello aggregato, la produzione industriale dell’Area Euro è diminuita dell’1% nel solo mese di maggio. Il dettaglio per singolo Paese è così composto: Germania -1,4%, Francia -1,7%, Italia -1,2%, Spagna -0,9%. L’arretramento ha inoltre riguardato anche la Gran Bretagna (-0,7%) e, soprattutto, i paesi Nordici, e cioè la Svezia (-3,2%) e la Norvegia (-5,9%).

A livello di settori se quello dell’energia è l’unico a segnare un saldo mensile positivo (+3,0%), gli altri sono finiti tutti in rosso, dal settore dei beni capitali (-0,5%) a quello dei beni durevoli (-1,8%), dai beni non durevoli (-2,2%) ai beni intermedi (-2,4%).

“Tra le grandi economie, solo l'Olanda ha registrato un incremento del 1,3% nel mese di maggio, dovuto quasi interamente al rimbalzo nella produzione di energia, che era stata depressa durante l'inverno insolitamente mite. Per gli altri Paesi il dato è stato distorto verso il basso da un effetto calendario: nel mese di maggio alcuni giorni festivi sono caduti di giovedì e, di conseguenza, diversi lavoratori hanno preso anche il venerdì come giorno di ferie. Gli uffici di statistica francese e tedesco hanno chiarito che la destagionalizzazione della serie storica non tiene conto di questo elemento, che risulta quindi un fattore discorsivo.
Per effetto di tutto questo, riteniamo probabile un significativo rimbalzo della produzione industriale di giugno, alla luce anche dei buoni dati relativi alla fiducia delle imprese. Più in generale, continuiamo a ritenere che l’andamento dela crescita del PIL in Area Euro sia in miglioramento, anche se più lentamente rispetto a quanto previsto ad inizio anno. Stimiamo, per il 2014, una crescita economica dell’ Area Euro di poco superiore all’1%. Per quanto riguarda l’Italia, segnaliamo che il deludente dato di maggio è dovuto non solo alla distorsione appena citata, ma anche alla stagnazione che sta caratterizzando l’economia del Paese nel secondo trimestre e che segue la flessione del PIL registrata nel primo trimestre dell’anno” tiene a sottolineare Carlo Majolo, Portfolio Manager di Vontobel.

Insomma una sorta di pausa di riflessione primaverile: non a caso sono in molti, tra analisti ed economisti, ad indicare nei fattori temporanei la causa del rallentamento che dovrebbe pesare soltanto sul dato del PIL del secondo trimestre.
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