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Inflazione USA - il tasso reale è superiore a quello ufficiale

1 Luglio 2014 15:00
financialounge -  beni di consumo famiglie italiane inflazione USA
C'è il tasso ufficiale di inflazione. E poi c'è quello reale.

Ufficialmente, l'inflazione americana è minima e non desta alcuna preoccupazione, al punto che il presidente della Fed, Janet Yellen, l’ha definita “rumore di fondo”. I prezzi al consumo sono aumentati dell’1,8 per cento in maggio rispetto a 12 mesi prima, secondo i dati diffusi dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Benchè si tratti del più ampio aumento dal 2012, è ancora al di sotto dell’obiettivo del 2 per cento di inflazione fissato dalla Federal Reserve. Ma, come fanno notare gli analisti americani, se il budget personale di spesa è in aumento di meno del 2 per cento l'anno, le famiglie USA devono ritenersi fortunate. Come mai?

In base a un nuovo rapporto dell'American Institute for Economic Research si dimostra infatti che l'aumento dei costi dei beni di consumo di primaria necessità evidenzia un incremento molto più sostanzioso.

Sono tanti i prezzi dei beni che sono scesi negli ultimi dieci anni. L’abbigliamento da uomo, per esempio, è arretrato del 4 per cento dal 2000, mentre i mobili e la biancheria da letto sono calati addirittura del 13 per cento: tuttavia, l’acquisto di un vestito nuovo e, a maggior ragione, di un materasso non sono così frequenti per la maggior parte dei cittadini a stelle e strisce.

Alcune spese meno evitabili, come le bollette per l’uso dell’acqua e delle fogne, sono invece raddoppiate dal 2000, mentre la benzina segna addirittura un +183 per cento. Così, mentre il Consumer Price Index (CPI) è in crescita del 47 per cento dal 2000, l’indice Everyday Price Index (EPI) è aumento del 69 per cento.
A differenza del CPI, che segue più di 200 categorie di beni di consumo dai cereali per la colazione alle spese funerarie, l'indice EPI include solo i prezzi dei beni e servizi acquistati frequentemente. I costi risultano poi molto più elevati per alcuni specifici consumatori.
Un istituto di ricerca ha ricostruito uno scenario di una tipica famiglia con bambini ed ha scoperto che i costi complessivi sono aumentati dell'85 per cento dal 2000, trainati dalle tasse e spese universitarie (+130 per cento), la cura dei bambini (+72 per cento) e il riscaldamento della propria casa (+232 per cento).

In base a una statistica trentennale a cura di J.P. Morgan Asset Management, tra il 1982 e il 2013 l’inflazione media delle spese per l’educazione è stata del 5,5% su base annua, quella per le cure mediche del 5,1%, quella per le spese alimentari del 2,8%, quelle per la casa del 2,7%, e quelle per i trasporti del 2,6%: al di sotto del punto percentuale, invece, l’inflazione relativa all’abbigliamento e al tempo libero e divertimento.
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