Canada
Nei radar dell’export italiano ora c’è il Canada
30 Gennaio 2014 16:40
Quando si parla di export italiano si pensa subito a Germania, Francia, Stati Uniti, Medio Oriente, Russia, Penisola Arabica e Cina. Ma c’è un paese che per estensione è quasi un Continente e che da qualche anno è entrato nei radar delle esportazioni del made in Italy e promette di regalare tante soddisfazioni anche nei prossimi anni: il Canada.
Il paese, che lo scorso 18 ottobre ha siglato l’accordo di libero scambio (Ceta) con l’Unione Europea, vanta una crescita annua del 3%, produce 3,2 milioni di barili di petrolio al giorno, ed si piazza al terzo posto al mondo, dietro Arabia Saudita e Venezuela, nella graduatoria dei paesi con le maggiori riserve di greggio. Caratteristiche che lo rendono particolarmente attrattivo per le piccole e medie imprese italiane specializzate nella filiera estrattiva e produttiva: aziende con un know how elevato in grado di fornire macchinari di medio – alta tecnologia sia per tutta la fase della produzione che per la rigenerazione delle acque di scarto.
Anche grazie a questa expertise, l’Italia ha visto crescere del 2,3% le esportazioni verso il Canada di macchinari e prodotti con un interscambio di circa 5 miliardi di euro, tre dei quali dovuti all’export italiano. Il paese, inoltre, offre, secondo molti operatori italiani già attivi sul suolo canadese, un’opportunità logistica importante: affermarsi in Canada facendosi riconoscere una reputazione professionale di elevato standard qualitativo rappresenta un biglietto da visita eccellente per presentarsi, con ottime probabilità di successo, anche sul mercato statunitense.
Il paese, che lo scorso 18 ottobre ha siglato l’accordo di libero scambio (Ceta) con l’Unione Europea, vanta una crescita annua del 3%, produce 3,2 milioni di barili di petrolio al giorno, ed si piazza al terzo posto al mondo, dietro Arabia Saudita e Venezuela, nella graduatoria dei paesi con le maggiori riserve di greggio. Caratteristiche che lo rendono particolarmente attrattivo per le piccole e medie imprese italiane specializzate nella filiera estrattiva e produttiva: aziende con un know how elevato in grado di fornire macchinari di medio – alta tecnologia sia per tutta la fase della produzione che per la rigenerazione delle acque di scarto.
Anche grazie a questa expertise, l’Italia ha visto crescere del 2,3% le esportazioni verso il Canada di macchinari e prodotti con un interscambio di circa 5 miliardi di euro, tre dei quali dovuti all’export italiano. Il paese, inoltre, offre, secondo molti operatori italiani già attivi sul suolo canadese, un’opportunità logistica importante: affermarsi in Canada facendosi riconoscere una reputazione professionale di elevato standard qualitativo rappresenta un biglietto da visita eccellente per presentarsi, con ottime probabilità di successo, anche sul mercato statunitense.
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