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L’Abenomics spinge il libero scambio con la UE

22 Gennaio 2014 09:10
financialounge -  Abenomics giappone settore alimentare settore automobilistico Unione europea
Tra le ricadute positive dell’Abenomics, la serie di iniziative macroeconomiche promosse dal premier giapponese Shinzo Abe per rilanciare la crescita del Sol Levante e farlo uscire dalla deflazione, c’è anche l’aumento degli investimenti in settori che possono attrarre molti investimenti esteri.

Un particolare non secondario per l’Unione Europea che, anche per questo, ha cercato nel corso del 2013 di proseguire con piglio decisivo i negoziati sulla free trade area. Un traguardo che non è tuttavia condiviso da tutte le industrie.

Tra i comparti che si schierano tra i favorevoli spicca il settore alimentare. Il Giappone è, infatti, già oggi il quinto mercato di sbocco per l’agroalimentare del Vecchio Continente. Ma proprio per questo l’industria europea del settore sostiene l’accordo di libero scambio con il Sol Levante in grado di ridurre i dazi, le barriere non tariffarie e altri ostacoli burocratici all’ingresso di prodotti europei.

Sul versante opposto, invece, il settore auto. Memori dell’accordo con la Corea del Sud, i costruttori di auto del Vecchio Continente sono in apprensione per una intesa di free trade zone con Tokyo, dal momento che l’import di veicoli dal Giappone si attesta già a 11,6 miliardi di euro.

In tutti i casi, la UE esporta nel Sol Levante soprattutto prodotti chimici, macchinari, mezzi di trasporto, strumenti ottici e fotografici, alimentari e bevande. Inoltre la UE intende raggiungere un accordo di libero scambio con il Giappone in quanto spera che il paese guidato da Shinzo Abe possa contribuire a stabilizzare la pace e la prosperità in una delle aree geografiche con le migliori prospettive nel medio lungo termine.
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