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Il Canada investe sul petrolio

21 Novembre 2013 08:00
financialounge -  ambiente Canada infrastrutture investimenti petrolio trasporti
Probabilmente non è noto a tutti che il Canada vanta la terza posizione a livello mondiale tra i paesi con le maggiori riserve di petrolio, con 174 miliardi di barili di petrolio, dietro a Venezuela e Arabia Saudita, ma davanti insospettabilmente a Iran, Iraq e Kuwait.

Il settore petrolifero, che già oggi genera il 18% delle esportazioni canadesi, è destinato a rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni. Basti pensare che attualmente il paese produce 3,2 milioni di barili al giorno che nel 2035 raddoppieranno a 6,7 milioni di barili giornalieri grazie anche ai massicci investimenti.

Solo nel 2012 il governo di Ottawa ha stanziato 61 miliardi di dollari per incrementare l’estrazione del greggio, in particolare quello non convenzionale. Questo perché da una quindicina di anni, l’oro nero del Canada deriva soprattutto dal cosiddetto tar sands, dal tight oil e dallo shale gas, il greggio estratto tramite la frantumazione delle rocce.

Per calmare le feroci polemiche degli ambientalisti, l’esecutivo canadese ha anche investito 3 miliardi di dollari per lo studio delle migliori tecnologie capaci di ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Intanto, entro il 2017, l’obiettivo è quello di completare le infrastrutture di trasporto per l’esportazione di greggio: verso Ovest, tramite la pipeline Embridge Gateway, e verso Est, per mezzo della TransCanada Energy East.
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