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Le opportunità da dichiarazioni e previsioni

8 Febbraio 2013 08:00
financialounge -  indice mercati azionari profit warning
Con gli indici dei principali mercati azionari che stanno ritrovando i massimi degli ultimi anni è sufficiente che un’azienda pubblichi dati di bilancio anche lievemente al di sotto delle attese per provocare un’ondata di prese di beneficio.

L’ultimo caso illustre, tra i tanti che si potrebbero citare, è quello di Apple. Il leader mondiale dell’alta tecnologia, lo scorso 23 gennaio ha diramato i dati di bilancio del quarto trimestre 2012 nei quale ha evitato, come molti analisti alla vigilia temevano, di registrare profitti inferiori al trimestre precedente ma ha fallito le aspettative sul fatturato facendo temere un rallentamento del proprio giro d’affari nei prossimi trimestri. Tanto è bastato perché il titolo, già in calo di quasi il 30% dal massimo di 700 dollari per azione registrato il 21 settembre 2012, perdesse in una sola seduta ulteriori dieci punti percentuali scendendo abbondantemente sotto quota 440 dollari.

È tuttavia importante ricordare che, nel 2008, il titolo arrivò a lasciare sul parterre oltre il 60% scendendo fino a 78 dollari il 20 gennaio 2009: chi allora l’acquistò, fece un affare straordinario in quanto il titolo in quattro anni, e nonostante questo calo dai massimi del 40%, ha messo a segno un +432,3%, cioè il 51,42% annuo composto contro il 17,9% dell’S&P500.

In altri casi, invece, il profit warning scaturisce dalle dichiarazioni del management della società. Nel giugno 2011, il titolo Philips iniziò a scendere a seguito del profit warning sui margini operativi in contrazione. Arrivò a perdere il 31,7% fino al 12 settembre 2011: chi lo avesse acquistato in quella data, avrebbe potuto contare, in meno di 18 mesi, su un rendimento del 90,2% contro il 46,3% dell’indice Eurostoxx 50 e il 38,3% dell’indice AEX della Borsa di Amsterdam.
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