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Emergenti asiatici, i tre fattori di supporto al mercato azionario

17 Marzo 2016 11:33
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Oltre a quantificare la credibilità delle banche centrali, gli investitori dovrebbero anche prendere in considerazione altri due fattori: le dinamiche economiche e gli eventuali benefici derivanti da un ulteriore anno caratterizzato da prezzi dell’energia bassi. Queste tre qualità sono presenti in gran parte dell’Asia Emergente. In base a questa constatazione, Christopher Chu, Fund Manger azionario Asia di Union Bancaire Privée (UBP), reputa interessante l’azionario di questa area emergente.

“Nel Sud Est asiatico, le banche centrali continuano ad adottare un approccio indipendente e prudente per assicurare la stabilità economica. Grazie al supporto di politiche monetarie ragionevoli da parte delle banche centrali, l’outlook per la crescita dell’economia asiatica resta incoraggiante. Anche se con un’espansione al di sotto degli anni precedenti, l’economia dell’area continua a dimostrare una resilienza grazie alla domanda interna” fa presente il manager che snocciola i dati della crescita 2015 di India (+7,1%), Filippine (+5,7%), che sono stati i Paesi che hanno tratto principalmente vantaggio dalla caduta dei prezzi del petrolio, e di Indonesia (+4,7%, sulla scia di un miglioramento del disavanzo delle partite correnti) e Malesia (+4,9%, che nonostante sia un paese produttore netto di materie prime, ha beneficiato del consumo privato che ha controbilanciato il calo dei prezzi dell’energia).

Inoltre nell’Asia Emergente le famiglie di classe media traggono vantaggio da prezzi del petrolio deboli dato che i Paesi di questa regione sono importatori netti di energia. La continua debolezza dei prezzi del petrolio a livello globale, poi, dovrebbe consentire alle banche centrali di quest’area un maggiore margine di manovra per sostenere l'economia. Misure basate su tassi d’interesse reali e positivi sono più efficaci per stimolare la domanda e quindi gli investitori dovrebbero continuare a preferire mercati in cui le banche centrali operano in un ambiente favorevole per l’economia.

“Non dovrebbe sorprendere che nel bel mezzo della correzione verificatasi a inizio anno a causa delle politiche globali proposte dalle banche centrali dei Paesi sviluppati, l’azionario asiatico abbia invece sovraperformato. Supportati da un rafforzamento delle valute contro il dollaro, gli investitori si stanno avvicinando ai Paesi del Sud est asiatico, poiché l’aumento del commercio intra regionale e l'esposizione relativamente più bassa al ciclo economico globale diventa più prezioso in un contesto di volatilità” conclude Christopher Chu.
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