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L’ingente liquidità nei portafogli potrebbe confluire negli asset rischiosi

18 Luglio 2016 09:50
financialounge -  BlackRock cina liquidità materie prime mercati valutari Richard Turnill USA
Un altro tabù è stato infranto: mercoledì 13 luglio per la prima volta nella storia la Germania è riuscita a collocare sul mercato bund decennali per oltre quattro miliardi di euro (a fronte di richieste per 4,7 miliardi) con rendimento negativo (-0,05%): in pratica Berlino si finanzia ricevendo interessi per i prossimi 10 anni invece che pagarli ai sottoscrittori. È l’ennesima conferma che la crescita globale tende a diminuire comprimendo i tassi dei titoli di stato dei paesi sviluppati.

"Il rischio di contrazione della crescita globale mette la Federal Reserve USA in una posizione d'attesa, e si rafforza pertanto la nostra aspettativa circa una proroga sul rialzo dei tassi d'interesse mondiali che rimangono molto bassi", sostiene Richard Turnill, BlackRock Global Chief Investment Strategist, che ha poi aggiunto: "Una potenziale sorpresa potrebbe essere data dall’incremento delle attività rischiose, a seguito del riposizionamento dei portafogli degli investitori dalla liquidità a basso rendimento verso investimenti a rendimenti più alti".

Il riferimento dello strategist è alla percentuale di liquidità (5,1%) nei portafoglio degli investitori internazionali che si attesta al livello più alto dal 2001. Insomma, mentre l'economia mondiale evidenzia segnali di affaticamento, sullo sfondo restano osservati speciali gli Stati Uniti (l’unico vero motore della crescita che dovrà decidere se e quando rialzare i tassi di interesse), la Cina (relativamente alla stabilizzazione della sua crescita), le materie prime e le valute emergenti. Un capitolo a parte è quello dell’inflazione che sembrerebbe pronta a ripartire a livello mondiale dagli attuali minimi, se i prezzi del petrolio si stabilizzassero sulle quotazioni attuali.

BlackRock vede gli USA in prima linea in caso di tendenza inflazionistica, spinti dall'aumento dei prezzi nel settore dei servizi e da un moderato aumento dei salari. “I segnali di ripresa dell'inflazione USA potrebbero alimentare il sentiment al rischio, anche con rischi reali: la maggior parte dei prezzi degli asset potrebbe risentire di un ritardo dell’intervento della Fed rispetto alla curva dell'inflazione” puntualizza Richard Turnill.
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