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Fondi comuni, a dicembre è scattata la prudenza sugli azionari

Nel 2017 la raccolta netta annua è stata di 97,5 miliardi di euro, frutto soprattutto dei fondi e delle Sicav (76,7 miliardi). Patrimonio: +140 miliardi in 12 mesi.

23 Gennaio 2018 11:23
financialounge -  Assogestioni fondi comuni risparmio gestito

Nell’ultimo mese del 2017, mentre i fondi comuni rallentano mantenendo però un ritmo sostenuto, le gestioni di portafoglio per investitori istituzionali vanno in profondo rosso. È quanto emerge dalla lettura dei dati appena diffusi da Assogestioni sulla raccolta netta dell’industria italiana del risparmio gestito.

A dicembre il settore ha registrato un saldo attivo per 2,33 miliardi di euro ma con dinamiche divergenti per quanto riguarda i flussi verso i fondi comuni (che hanno incamerato +5,37 miliardi nel mese) e i flussi verso le gestioni di portafoglio (in rosso per 3,3 miliardi, quasi tutti imputabili alle gestioni per istituzionali che hanno accusato deflussi netti mensili per 3,2 miliardi). Ma anche esaminando più da vicino i dati delle singole categorie di fondi si scopre che le scelte dei risparmiatori sono state non omogenee.

Infatti, se i fondi obbligazionari (2,8 miliardi), i flessibili (2 miliardi) e i bilanciati (un miliardo) hanno chiuso dicembre in forte attivo, i fondi monetari euro (-401 milioni) e anche i fondi azionari (-102 milioni) hanno chiuso con un saldo negativo. Sorprende soprattutto il dato relativo alle sottoscrizioni verso i prodotti ad indirizzo azionario dal momento che il mese di dicembre ha visto le Borse in ulteriore graduale rialzo con l’indice generale dei fondi azionari in positivo (+0,53%) mentre sia quello dei fondi obbligazionari (-0,28%) che quello dei fondi bilanciati (-0,38%) hanno concluso il mese con una performance negativa.

Tornando ai dati di Assogestioni, va ricordato che il 2017 si è chiuso con una raccolta netta annuale record (97,5 miliardi), trainata dai fondi comuni e dalle Sicav (76,7 miliardi), che ha contribuito ad incrementare il patrimonio in gestione di 140 miliardi portandolo a 2.086 miliardi.
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