Contatti

debito emergente

Debito emergente, ecco le trappole del fai da te

Da inizio anno l’investimento in bond del debito emergente registra rendimenti per i  risparmiatori italiani molto divergenti a seconda della valuta sottostante

10 Maggio 2018 09:35
financialounge -  debito emergente mercati obbligazionari

I titoli del debito emergente continuano a esercitare un certo fascino, tenuto conto del contesto di tassi di interesse ai minimi dell’area euro. Il rischio è quello di accusare sonore perdite se si sbaglia cosa e quando acquistare e vendere. Si tratta di una constatazione di stretta attualità alla luce di quanto sta accadendo ai possessori di obbligazioni argentine. Questi hanno, infatti,  subito una pesante correzione dopo la decisione della Banca centrale di alzare i tassi al 40% nel tentativo di arginare l’inflazione balzata al 30%.

IL RISCHIO DI CAMBIO


Quanto accaduto ai possessori di bond dell’Argentina deve far riflettere anche i possessori di obbligazioni di altri paesi emergenti. Infatti, quando si investe in questa tipologia di titoli non si deve mettere in conto solo il possibile default (fallimento ) dell’emittente ma anche il rischio di cambio. Facciamo tre esempi pratici.

OBBLIGAZIONI IN LIRE TURCHE


Poniamo per ipotesi che un risparmiatore avesse acquistato a fine 2017 un’obbligazione triennale emessa da un emittente con rating A3 di Moody’s in lire turche valore nominale 7.000 lire turche pagando 1.540 euro (applicando il cambio eur / try che era 4,5462). Il tasso di rendimento annuale lordo offerto era del 14,15% (ovvero 10,471% al netto della ritenuta fiscale del 26%): in pratica ogni 12 mesi l’emittente riconosce 733 lire turche di interessi, cioè il 10,471% sui 7.000 di nominale. Al 9 maggio scorso, cioè dopo 129 giorni di possesso dei titoli, il risparmiatore avrebbe maturato interessi per 259 lire turche (733 lire turche x 129 giorni / 365 giorni).

CAMBIO SFAVOREVOLE DA INIZIO ANNO


Nel frattempo però, il cambio eur/ try è salito a 5,0904 e quindi la lira turca ha perso il 12% del suo valore rispetto all’euro da inizio anno. Il risparmiatore si ritroverebbe con un capitale di 7.000 lire turche (nominale) + 259 lire turche di interessi per un totale di 7.259 lire turche pari a 1.426 euro (7.259 / 5,0904). Pertanto, dopo 4 mesi circa, avrebbe accumulato una perdita ‘virtuale’ del 7,4% (1.426 euro rispetto ai 1.540 euro investiti inizialmente). Se il cambio eur / try restasse sugli attuali livelli, alla fine dei primi 12 mesi la perdita si ridurrebbe ma l’investimento continuerebbe a segnare un rosso (a -1,3%).

TITOLI IN RAND SUDAFRICANI


Un secondo esempio, riguarda la sottoscrizione di un bond sudafricano della stessa emittente con rating A3 di Moody’s che paga una cedola lorda annua dell’8,1% (5,994% netto). Saltando tutti i passaggi visti sopra, possiamo dirvi che al 9 maggio il risparmiatore di questo titolo potrebbe vantare, grazie ad un cambio eur / rand sudafricano sostanzialmente stabile (-0,8% rispetto all’euro), un guadagno ‘virtuale’ dell’1,4% (che salirebbe al +5,2% se l’attuale cambio eur / rand sudafricano (14,9131) restasse invariato a fine 2018.

BOND IN PESOS MESSICANI


Un terzo esempio è poi quello della sottoscrizione di una obbligazione emessa sempre dalla stessa emittente in pesos messicani che rende il 7,9% lordo annuo (5,846% netto). Al 9 maggio scorso, in virtù di un rialzo di circa due punti percentuali del peso rispetto all’euro, il risparmiatore potrebbe contare su un guadagno ‘virtuale’ del 4,2% (ovvero del +8,15 se il cambio eur / peso rimesse stabile fino a dicembre).

EVITARE IL PERICOLOSO FAI DA TE


Questi tre esempi pratici per spiegare come le cedole allettanti dei titoli dei paesi emergenti (anche di emittenti di medio alta qualità) siano da soppesare attentamente prima dell’acquisto. Potrebbero non solo far guadagnare molto meno di quello che il risparmiatore si aspetta ma addirittura esporlo a ingenti perdite.

APPROFONDIMENTO
Obbligazioni, tanti pericoli e alcuni rimedi pratici

LA STRATEGIA VINCENTE


Il consiglio è quindi quello di evitare il pericoloso fai da te acquistando ETF e fondi specializzati che consentono di diversificare l’investimento (e quindi il rischio ) in decine o centinaia di titoli anche con piccoli capitali investiti. Meglio ancora se questo approccio viene effettuato tramite un consulente di fiducia che conosca sia le nostre esigenze familiari e sia il nostro grado di accettazione dei rischi.
Share:
Trending