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Bruno Crastes

Azioni, quelle europee restano preferite a quelle americane

26 Gennaio 2016 10:31
financialounge -  Bruno Crastes mercati azionari Natixis Investment Managers USA utili
Mentre i mercati azionari stanno tentando di ritrovare una certa stabilità dopo le recenti turbolenze, le ultime stime parlando di un balzo degli utili nel quarto trimestre del 2015 del +38,3%. Le stime sono quelle degli analisti di Thomson Reuters e si riferiscono ai profitti delle aziende europee incluse nell’indice Stoxx 600.

Tenendo conto che, nel frattempo, da inizio anno al 22 gennaio, lo Stoxx 600 è sceso del -7,5%, il rapporto prezzo attuale/ utili 2015 (p/e) è pari a 14,3 mentre quello prospettico (includendo la crescita dei profitti 2016 stimati ad un +6%), si attesta ad un attraente 13,4. Sull’altra sponda dell’Atlantico, a Wall Street, l’indice S&P500 il rapporto p/e prospettico per il 2016 si posiziona a 14,9.

“Relativamente all’asset class azionaria, riteniamo le azioni europee più interessanti rispetto a quelle statunitensi. Nonostante le forti turbolenze dei mercati tra dicembre e le prime settimane del nuovo anno, le valutazioni delle azioni europee (quantomeno in termini relativi) appaiono ancora ragionevoli, mentre le valutazioni delle azioni negli Stati Uniti si sono spostate verso i massimi storici” dichiara Bruno Crastes, CEO, Global Macro Strategist H2O Asset Management (gruppo Natixis Gloabl Asset Management) secondo il quale sullo sfondo si delinea altri due fattori di rilievo.

“Il contesto macroeconomico è più favorevole in Europa, poichè la banca centrale sta proseguendo con il programma di QE (quantitative easing). Riteniamo inoltre che i portafogli di molti investitori globali siano sovrappesati sulla componente azionaria statunitense, mentre le azioni europee devono ancora raggiungere questi livelli in tali portafogli” spiega Bruno Crastes che, alla luce di una possibile serie di aumenti dei tassi negli Stati Uniti, ci potrebbe essere ulteriore pressione sui titoli azionari statunitensi. Secondo il manager, è possibile che, a quel punto, gli investitori statunitensi considerino lo spostamento delle proprie risorse verso asset esteri.
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