Contatti

Ethenea

Investimenti, meglio non utilizzare tutto il budget di rischio

14 Giugno 2016 09:50
financialounge -  Ethenea Federal Reserve Guido Barthels mercati azionari mercati obbligazionari tassi di interesse Yves Longchamp
L’attuale infelice situazione sul fronte politico del Vecchio Continente certamente non favorisce gli investimenti da parte di operatori attivi su scala internazionale: chi può, infatti, evita a tutti i costi obbligazioni e azioni europee.

Alla luce di questo contesto, e in attesa dell’esito del tanto temuto referendum sulla permanenza del Regno Unito nella UE (previsto per il prossimo 23 giugno), Guido Barthels, Portfolio Manager ETHENEA Independent Investors S.A., e Yves Longchamp, CFA Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG, ricordano il loro primo Commento sui Mercati di quest’anno nel quale venivano sottolineati i notevoli rischi cui sono esposti quest’anno gli investimenti.

“In un tale contesto, gli investimenti strategici dovrebbero essere monitorati molto attentamente e il budget di rischio non dovrebbe essere interamente utilizzato” ribadiscono i due esperti, secondo i quali, tutti i dati disponibili impongono una reinterpretazione della situazione e di conseguenza spesso anche una rivalutazione con aggiustamenti volatili dei prezzi, che, secondo la Legge di Murphy (ovvero, se qualcosa può andar male, lo farà), contribuisce per lo più negativamente alla bottom line (risultato finale).

Guido Barthels e Yves Longchamp, avvalorano oggi la loro cautela espressa già a inizio anno analizzando i mercati. Se quelli azionari sono preda sempre più spesso di forze speculative, quelli obbligazionari sono inevitabilmente influenzati dalle decisioni delle Banche centrali.

“I vari programmi di acquisto della BCE hanno spinto i rendimenti dei mercati obbligazionari europei su livelli privi di qualsiasi ragionevole relazione con i rischi. D’altro canto l’alternativa offerta dall’area del dollaro USD diviene sempre meno praticabile” spiegano i due esperti il cui riferimento è agli annunci dei membri del FOMC (Federal Open Market Committee, l’organismo della Federal Reserve responsabile delle decisioni sui tassi di interesse negli Stati Uniti) di voler (presto) alzare i tassi provocano ansia sui mercati e tra gli investitori.

I rialzi dei tassi devono forse controbilanciare un possibile ritardo degli interventi della banca centrale statunitense nella lotta all’inflazione? “In caso affermativo, ciò significa che la Fed è rimasta behind the curve (dietro la curva) e che dunque l’inflazione potrebbe salire più del previsto, con le relative conseguenze negative per gli investimenti sul tratto lungo della curva dei tassi USA” rispondono Guido Barthels e Yves Longchamp per i quali, se invece i rialzi dei tassi rappresentassero semplicemente un ritorno verso la normalizzazione della politica monetaria, gli investimenti sul segmento lungo della curva reagirebbero positivamente perché la Fed avrebbe tutto sotto controllo e gli investimenti in obbligazioni statunitensi apparirebbero molto appetibili nel confronto internazionale.
Share:
Trending