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Alessandro Aspesi

Ecco come sfruttare nel 2016 le inefficienze di Borsa

25 Novembre 2015 09:11
financialounge -  Alessandro Aspesi Columbia Threadneedle Investments crescita economica gestione attiva liquidità
Nell’articolo “Fondi comuni, i 10 fattori di successo sostenibile nel tempo” Alessandro Aspesi, Country head Italy di Columbia Threadneedle Investments, ha avuto modo di spiegare quali siano i fattori di successo della gestione attiva e quanto sia importante la ricerca interna e la condivisione delle idee d’investimento a livello globale per tutti i team di gestione delle società nel rispetto degli stili di gestione dei singoli manager. In questo articolo, invece, Alessandro Aspesi espone le ragioni in base alle quali lo scenario attuale dei mercati, e quello previsto per i prossimi 12 mesi, potrà favore la gestione attiva rispetto a quella passiva.

“Dal nostro punto di vista, ci sono diversi motivi per i quali riteniamo che un approccio attivo possa essere con ogni probabilità il più efficace nel 2016, in un mondo post-QE (quantitave easing)” premette Alessandro Aspesi. Per il manager, innanzitutto, i mercati azionari hanno registrato ottime performance negli ultimi anni, ma la storia insegna che questo trend positivo e generalizzato non può proseguire per sempre. Pertanto, le strategie che si basano sul beta puro (come quelle passive che tendono esclusivamente a replicare gli indici di Borsa) è improbabile che possano essere di successo in futuro come lo sono state in passato.

In secondo luogo, al momento non emergono grandi rischi macroeconomici e specifici per singoli settori o aziende derivanti dal rallentamento in Cina e dalle turbolenze nei mercati delle materie prime. I titoli large cap minerari, quelli petroliferi e energetici sono stati penalizzati quest’anno mentre gli effetti di questo scenario hanno cominciato ad avere impatti su alcune aziende industriali che basano il proprio business (e quindi i loro margini e profitti) sugli investimenti delle imprese minerarie ed energetiche. Al contrario, le imprese di alta qualità con barriere all'entrata in settori come la tecnologia e l'assistenza sanitaria hanno registrato buone performance ed è probabile che continueranno a farlo data la crescente tendenza verso la digitalizzazione e l'invecchiamento della popolazione nella maggior parte del mondo sviluppato.

Al terzo punto, specifica Alessandro Aspesi, c’è poi la riduzione della ingente liquidità generata dai QE americani che ha contribuito ad aumentare le quotazioni di quasi tutti i settori di Borsa indistintamente. D’ora in avanti, questo contributo non ci sarà più e gli investitori saranno più attenti alle valutazioni e ai fondamentali societari. Volkswagen e Glencore sono solo due esempi recenti di questa nuova tendenza.

Inoltre, e siamo alla quarto fattore di supporto alla gestione azionaria attiva, ci troviamo in un contesto caratterizzato da un basso tasso di crescita, bassi rendimenti obbligazionari e un mondo potenzialmente disinflazionistico. Il risultato è un mondo inondato da capacità in eccesso in parecchi settori che richiederà molto tempo prima di essere assorbita e tornare alla «normalizzazione» del passato: nel frattempo eserciterà una pressione al ribasso sugli utili societari. Le aziende in grado di fornire una solida e sostenibile crescita degli utili, nonostante questo scenario, saranno negoziate ad un premio e dovrebbero garantire ritorni migliori della media di mercato agli investitori.

“Infine, la crescita dei fondi gestiti passivamente (molti dei quali replicano indici di capitalizzazione di mercato) aggiunge al mercato inefficienza aumentando la prevalenza dei flussi di acquisto e di vendita indiscriminati: un fenomeno che può creare inefficienze che i manager attivi possono sfruttare” conclude Alessandro Aspesi.
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