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Il mercato obbligazionario, che dovrebbe essere piuttosto variabile anche nel 2017, potrebbe riservare interessanti occasioni d’investimento per i gestori attivi.

Cresce tra la clientela del credito al consumo quella di tipo digital mind (con approccio mentale incline alla comunicazione digitale) che orienterà la domanda futura.

Il recente rialzo dei rendimenti è giustificato dalle aspettative di crescita e inflazione ma persistono valide ragioni per restare ottimisti sull’obbligazionario USA.

Le maggiori aspettative di inflazione e di crescita economica americana dovrebbero favorire le banche USA rispetto a quelle europee afflitte ancora da problemi critici.

Il mercato del risparmio gestito in Italia vale ora 1.903 miliardi di euro quasi equamente divisi tra fondi comuni d’investimento e gestioni patrimoniali.

Jeffrey Thompson, che vanta 20 anni di esperienza, è stato nominato Executive Vice President e Portfolio Manager: va rafforzare il team CRE (Commercial Real Estate).

Le prospettive dell’economia statunitense alimentano le aspettative positive per il segmento high yield USA ma fanno sorgere qualche dubbio sul debito emergente.

L’azionario Giappone è caratterizzato da un’alta volatilità ma le valutazioni sono attraenti: il mercato potrebbe premiare la capacità di crescita degli utili.

Le incertezze politiche proseguiranno nel 2017 alimentando una maggiore volatilità sui mercati: l’ambiente ideale per le capacità degli investitori a gestione attiva.

I Millennials (le persone nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni) mostrano un’attenzione superiore alla media in tema di criteri ESG (Environment, Social, Governance).

La borsa del Giappone beneficia dello yen debole e di una dinamica positiva degli utili mentre a livello globale i settori sanitario e industriali sono da preferire.

La recente correzione del debito emergente registrata dopo la vittoria di Trump alle elezioni USA ha rafforzato le valutazioni di questa asset class obbligazionaria.

Le prospettive 2017 in tema di reflazione e maggiore crescita USA favoriscono le small e mid cap americane ma ci sono opportunità anche in Giappone e mercati emergenti.

L'incertezza sul futuro della Fed, una politica fiscale più accomodante e l'incremento delle prospettive inflazionistiche giustificano il rialzo dei tassi dei bond USA.