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Eurozona: Schroders prevede una stretta della Bce nel 2027

Un commento a cura di Irene Lauro segnala pressioni inflazionistiche che accompagneranno l’accelerazione della crescita, stimata oltre il consenso, imminente anche nel manifatturiero

di Stefano Caratelli 9 Dicembre 2025 15:21

financialounge -  BCE economia Eurozona Schroders
In Eurozona l’economia sta superando le aspettative e sarà ulteriormente sostenuta da stimoli fiscali e monetari. Restano i rischi commerciali e politici, ma Schroders ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita all'1,4% per il 2025, con un'accelerazione al 2,1% entro il 2027. Stanno emergendo rischi di inflazione, che hanno spinto la BCE ad adottare una politica più restrittiva, e ora la previsione è di due aumenti dei tassi dalla metà del 2027, che porteranno il tasso di riferimento al 2,5%.

CRESCITA, INFLAZIONE E IMPLICAZIONI PER LA BCE


Sono le stime di Schroders per crescita e inflazione dell’Eurozona, e le implicazioni per la BCE, a cura di Irene Lauro, Eurozone Economist, secondo cui l'economia continua a resistere alle difficoltà, con PIL superiore alle aspettative che ha indotto a rivedere al rialzo le previsioni per il 2025 dall'1,3% all'1,4%. I servizi, guidati da turismo e offerte digitali, rimangono il motore della crescita, mentre le aziende aumentano gli investimenti in IT nell'ambito della transizione digitale evidenziata dalla stessa BCE.

STIME OLTRE IL CONSENSO, IMMINENTE RIPRESA MANIFATTURIERA


Il manifatturiero è rimasto indietro, causa dazi e incertezza commerciale, ma gli indicatori anticipatori segnalano una ripresa imminente, mentre i rischi al ribasso sono in gran parte diminuiti, e condizioni finanziarie più favorevoli continuano a sostenere la crescita. Le stime di Schroders rimangono sopra il consenso per tutto l’orizzonte di previsione, cifrando un'accelerazione della crescita all'1,7% nel 2026 e un ulteriore rafforzamento al 2,1% nel 2027, trainata da un potente mix di stimoli monetari e fiscali.

L’IMPATTO DEGLI ORDINI TEDESCHI NELLA DIFESA


Lauro sottolinea i recenti ordini della difesa tedesca che favoriscono i fornitori europei rispetto agli USA. Il bilancio della Germania mostra già un notevole aumento della spesa per infrastrutture a partire da fine 2025, ma il pieno impatto si manifesterà solo da metà 2026. Intanto, i rischi fiscali legati all'instabilità della Francia si sono attenuati, con il primo ministro Lecornu sopravvissuto a un voto di sfiducia.

IMPATTO LIMITATO DEI PROBLEMI FRANCESI


L’impatto della sospensione della riforma delle pensioni fino al 2027 è limitato, anche se peggiorerà la traiettoria fiscale a lungo termine, prosegue l’esperta di Schroders, secondo cuI piani per un consolidamento più ambizioso saranno rinviati fino a quando non si placherà lo stallo parlamentare. Ma per ora i mercati hanno mostrato favore, poiché si evita l'incertezza di elezioni anticipate.

RISCHI DAL DUMPING CINESE


Più in generale, rimane il rischio significativo del dumping di merci a basso costo da parte della Cina, che ha continuato ad esportare in USA su rotte alternative, sfidando i dazi. La Commissione UE indica anche una recente diversione del commercio verso l'Europa, con i settori tessile e dei macchinari industriali tra i più colpiti. Bruxelles ha iniziato a imporre misure per frenare le importazioni dannose, ma l'aumento della concorrenza all'interno del mercato europeo potrebbe pesare sui produttori nazionali.

INFLAZIONE PRIMA IN CALO E POI IN RIALZO


L'inflazione in Eurozona dovrebbe rimanere vicina all'obiettivo nel 2026, ma stanno iniziando ad emergere pressioni. A brevissimo, il calo dei prezzi del petrolio e l'apprezzamento dell'euro dovrebbero farla scendere dal 2% nel 2025 all'1,7% nel 2026, ma stanno emergendo rischi al rialzo, e con l’accelerazione della crescita, e la frammentazione e i tempi lunghi della catena di approvvigionamento potrebbero spingere al rialzo i prezzi dell’import, mentre quella dei servizi, ostinatamente elevata, potrebbe riprendere a salire.

VERSO LA FINE DELL’ALLENTAMENTO DELLA BCE


Lauro conclude sottolineando che la previsione di Schroders sulla fine dell'allentamento monetario si sta avverando, con la BCE che ha adottato una posizione più restrittiva a ottobre: con crescita e inflazione destinate ad accelerare, prevede ora due aumenti dei tassi a partire dalla metà del 2027 proprio per contenere le pressioni inflazionistiche.

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