L’outlook

Bnp Paribas: nel 2026 l’azionario europeo da preferire agli Usa

L’anno prossimo il rally azionario potrà continuare. L’economia resta solida ma l’inflazione non scomparirà, con le banche centrali che dovranno ridurre gradualmente il costo del denaro

di Fabrizio Arnhold 2 Dicembre 2025 16:10

financialounge -  azionario BNP Paribas investimenti outlook
Il 2026 si apre in uno scenario globale stabile, nonostante tutti i rischi. La narrativa dominante del report di Bnp Paribas "Global Outlook 2026 – In a Good Place" è chiara: l’economia mondiale resta resiliente, sostenuta da politiche fiscali espansive, tagli dei tassi già avviati e – soprattutto – dall’impulso degli investimenti legati all’intelligenza artificiale. È uno scenario che gli economisti Bnp Paribas definiscono come un mondo “in una buona posizione”, nonostante rischi tutt’altro che marginali, dalle tensioni geopolitiche alle incertezze tariffarie. Oltre all’aumento di volatilità innescato dal rischio bolla del settore tech.

CRESCITA GLOBALE, SI RAFFORZA IN EUROZONA E USA


Le previsioni Bnp Paribas vedono un 2026 caratterizzato da una attività economica solida in tutte le principali aree del mondo. Gli Usa dovrebbero crescere dell’1,9% e l’Eurozona dell’1,5%, con quest’ultima che rappresenta la vera sorpresa. La banca francese vede una crescita superiore alle attese grazie allo stimolo fiscale tedesco e ai progressi sul piano dell’integrazione europea.

INVESTIMENTI IN AI AUMENTANO PRODUTTIVITÀ


Il Giappone mostra una crescita sopra il potenziale, mentre la Cina rimane intrappolata in un mix di rallentamento strutturale e deflazione moderata, nonostante gli sforzi per contrastare la sovracapacità e sostenere la domanda interna. È un mondo in cui,secondo Bnp Paribas, le politiche monetarie e fiscali continuano a fare da spinta, mentre i consumi restano robusti grazie a bilanci familiari solidi. In più, gli investimenti legati all’AI stanno contribuendo sia alla produttività che alla ricchezza finanziaria, con effetti positivi sul sentiment.

INFLAZIONE DA TENERE SOTTO CONTROLLO


Il 2026 sarà un anno di inflazione ancora presente, destinata a scendere ma non abbastanza da far abbassare la guardia completamente a banche centrali e governi. Bnp Paribas prevede una media del 3,1% negli USA e dell’1,9% nell’Eurozona. In questo senso da valutare se la Fed taglierà di 25 punti base già a dicembre i tassi, oppure se deciderà di aspettare il 2026. Il dibattito è ancora aperto, mentre sembra definito il successo di Jerome Powell alla guida della banca centrale Usa, con Hassett favorto. Le banche centrali, tuttavia, nel 2026 avranno ancora un ruolo di primo piano.

AZIONARIO, MEGLIO L’EUROPA DEGLI USA


L’anno prossimo dovrebbe essere ancora positivo per l’equity. Per la banca il rally non è ancora finito e prevede un aumento ulteriore sia degli indici di Wall Street che quelli azionari europei. E a proposito di Eurozona, Bnp Paribas preferisce il Vecchio Continente rispetto agli Stati Uniti, con un focus sui titoli industriali e quelli legati all’intelligenza artificiale. Anche il credito resta interessante. Il segmento high yield è visto come la principale opportunità per il 2026, con spread attesi in contrazione sia in Usa che in Europa.

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