Materie prime

Man Group: dalla carenza di rame possibili rischi per IA e decarbonizzazione

Il portfolio manager Albert Chu sottolinea le grandi quantità di metallo necessarie ai due mega trend e avverte sul rischio di un’impennata dei prezzi che andrebbe a impattare su due grandi settori chiave

di Virgilio Chelli 5 Aprile 2024 14:35

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Elettricità e rame sono cruciali sia per l'Intelligenza Artificiale che per la transizione energetica, perché la prima necessita di infrastrutture come i data center per ospitare ed elaborare la grande quantità di dati, mentre la seconda si affida alle turbine eoliche e alle batterie per i veicoli elettrici. Questo determinerà nei prossimi anni una crescita della domanda strutturale di rame, che viene utilizzato dall'uomo da oltre 10.000 anni ma oggi più che mai ha un ruolo chiave nel progresso tecnologico. La domanda del rosso metallo, spesso sottovalutato, sta superando l'offerta, facendo salire i prezzi e potenzialmente ostacolando il ritmo dello sviluppo sulle due direttrici.

MATERIALE INDISPENSABILE PER LE RETI ELETTRICHE


Parte da qui un commento di Albert Chu, portfolio manager di Man Group, che sottolinea che la carenza di rame potrebbe mettere a rischio IA e decarbonizzazione. Le proprietà di alta conducibilità e leggerezza rendono il materiale indispensabile per i cablaggi e le reti elettriche, che ne rappresentano circa il 90% dell'utilizzo globale. La domanda elettricità è destinata a impennarsi man mano che verranno costruiti data center per supportare l'IA. Un rack tradizionale in un data center necessita in genere di 10-15kW, contro i 40-60kW necessari ai rack AI-ready con Graphics Processing Unit (GPU) ad alto consumo. Per dare un'idea, nel 2022, solo in USA i data center hanno consumato 17GW di energia ed entro fine decennio, si stima che il fabbisogno raddoppierà fino a 35GW.

DOMANDA INCREMENTALE PER IA E DATA CENTER


Chu sottolinea che occorre tener presente che le stime sull'espansione dei data center derivanti dalla IA sono ad uno stadio iniziale e probabilmente sottostimano la domanda finale, e cita le previsioni di John Gray, COO di Blackstone, secondo cui nei prossimi cinque anni le aziende tecnologiche investiranno 1.000 miliardi di dollari nell'IA, la maggior parte sarà destinati a data center. Questa domanda incrementale di energia probabilmente verrà soddisfatta sia dalle tecnologie “pulite” che dalle fonti tradizionali, ma anche la prima richiede una quantità enorme di rame.

FORTI SPINTE SECOLARI SULLA RICHIESTA DI RAME


Secondo l’esperto di Man Group le prospettive fanno pensare che ci siano forti spinte secolari sulla domanda in quanto si stima che siano necessarie circa 65.000 tonnellate di rame per ogni GW di potenza applicata. L'uso del rame per IA si colloca in due aree principali: componenti nei data center come quelli per la distribuzione di energia, la messa a terra e le interconnessioni, e la produzione di elettricità addizionale per alimentare e raffreddare lo stesso data center. La fibra offre una connessione più efficiente, ma la maggior intensità di elaborazione dati richiederà comunque un maggiore utilizzo di rame.

ANCHE UN AUMENTO MARGINALE PUÒ CAUSARE FORTE DEFICIT


Un incremento della domanda di rame per la costruzione di data center in Usa potrebbe oscillare tra lo 0,5-1,5% della domanda globale di rame, potrebbe sembrare insignificante ma Chu fa notare che anche una carenza dell'1% potrebbe far precipitare il mercato in un deficit significativo. Al di là dei data center, la necessità di maggiore quantità elettricità stimolerà anche un aumento della produzione di energia pulita, potenzialmente sotto forma di reti diffuse, come ad esempio pannelli solari e turbine eoliche. Servono 4-5 tonnellate di rame per una turbina eolica terrestre o un pannello solare per generare 1-3MW di energia.

CONSEGUENZA INVOLONTARIA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA


Se si aggiunge la crescente diffusione dei veicoli elettrici, la spinta verso la sostenibilità ha come conseguenza involontaria il consumo di una risorsa limitata, aggiunge l’esperto di Man Group. Con il mondo che si sforza di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nell’arco di tre decenni, si prevede che la domanda di rame crescerà da cinque a sei volte, un’impennata che potrebbe essere difficile da soddisfare date le attuali limitazioni dell'offerta. Al proposito Chu cita i vincoli all'estrazione nelle regioni di produzione, come Congo, Kazakistan, Mongolia e America Latina, che nell'ultimo anno hanno sottratto circa il 3-5% della produzione globale

VERSO UN’IMPENNATA DEI PREZZI


Inoltre, i tempi di sfruttamento del rame sono lunghi, una tipica miniera richiede 10-15 anni per essere esplorata, sviluppata e messa in funzione e non ci sono soluzioni rapide come i pozzi di gas di scisto nell'industria petrolifera. A causa di questi fattori, sottolinea in conclusione l’esperto di Man Group, il mercato del rame si sta avviando verso un deficit significativo e un'impennata dei prezzi nei prossimi decenni, che gli investitori non dovrebbero ignorare quando guardano al potenziale dell’IA e delle energie rinnovabili.

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