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Lagarde: “Non aspetteremo l’inflazione al 2% per i tagli”. E punta il mese di giugno

Nella conferenza stampa la presidente della Bce ha chiarito che l’intervento sul costo del denaro non dipenderà dalle mosse della Federal Reserve americana

di Antonio Cardarelli 7 Marzo 2024 16:23
financialounge -  BCE Christine Lagarde mercati politica monetaria

La Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi di interesse invariati, ma ha rivisto al ribasso le stime per l’inflazione e per la crescita. Due elementi che inducono i mercati a vedere un taglio ormai prossimo, anche se la presidente della Bce, nel corso della conferenza stampa, non si è sbilanciata sulle tempistiche.

NON ASPETTARE IL 2%


“Prevediamo che l’inflazione riprenda la sua tendenza al ribasso dal prossimo mese anche se lo stato dell’economia resterà fragile”, ha detto Lagarde in conferenza stampa. Per il 2024 la Bce prevede un’inflazione media al 2,3%, poi al 2,0% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. Già quest’anno, quindi, l’inflazione potrebbe essere vicino al 2% fissato dalla banca centrale come target. “Ma non aspetteremo che l’indice dei prezzi raggiunga il target per intervenire sul costo del denaro”, ha precisato la stessa Lagarde.

GIUGNO MESE DECISIVO


“In questo meeting non abbiamo discusso di taglio dei tassi. Per essere maggiormente sicuri abbiamo bisogno di molte più informazioni, e queste arriveranno nei prossimi mesi. Gli indicatori di aprile diranno qualcosa in più, ma giugno sarà il mese in cui se ne saprà molto di più”, ha proseguito la numero uno della Bce. “La Bce agirà in maniera indipendente, faremo quello che dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare. Se le condizioni sono soddisfatte e la nostra diagnosi è che la politica monetaria è stata restrittiva abbastanza a lungo, prenderemo la nostra decisione", ha specificato Lagarde rispondendo a una domanda relativa a un possibile legame con le scelte della Federal Reserve americana.

I COMMENTI


Giugno, quindi, potrebbe essere il mese giusto per l’inizio del taglio dei tassi di interesse, attualmente al 4,5%. È di questo avviso Felix Feather, Economist di abrdn, che vede un possibile taglio in quel mese, “quando il Consiglio direttivo avrà preso visione dei dati sui salari del primo trimestre”. "Sebbene nelle dichiarazioni di oggi la Bce abbia confermato l'attuale livello dei tassi, il miglioramento delle previsioni sull'inflazione core e i segnali abbastanza evidenti della Presidente Lagarde durante la conferenza stampa, hanno rafforzato le aspettative del mercato secondo cui il primo taglio avverrà all’inizio di giugno", commenta David Chappell, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments.

“Christine Lagarde sta cercando di non agitare le acque, mantenendo invariata la sua posizione. Tuttavia, le pressioni per un taglio dei tassi stanno aumentando a causa dell'inflazione in calo e della crescita debole. Prevediamo che la BCE sarà la prima banca centrale a tagliare i tassi a giugno, in quanto disporrà dei dati e degli argomenti giusti per normalizzare la politica monetaria, e sarà probabilmente seguita sia dalla FED che dalla BOE”, spiega Nicolas Forest, CIO di Candriam. Whitney Watson, Co-Head e Co-CIO of Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management, commenta così: “Nonostante la revisione al ribasso della crescita e dell'inflazione, la BCE ha sottolineato che le pressioni sui prezzi a livello nazionale rimangono elevate, in parte a causa della forte crescita dei salari. Di conseguenza, prevediamo che la BCE inizierà a tagliare i tassi a partire da giugno, per un totale di quattro tagli da 25 punti basse per quest'anno. Sebbene i rischi siano diventati più equilibrati, tagli dei tassi più profondi o più rapidi potrebbero concretizzarsi nel caso in cui la disinflazione dovesse prendere piede o l'economia dovesse entrare in una fase di recessione”.
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